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Pezzo originale da Apollodoro MORTE DI PATROCLO
Quando Achille vide la nave di Protesilao in fiamme, inviò Patroclo al comando dei Mirmidoni, dopo avergli fatto indossare le proprie armi e prestato i suoi cavalli. Come lo videro, i Troiani lo scambiarono per Achille e si diedero alla fuga. Patroclo li inseguì fino alle mura e ne uccise molti, fra i quali anche Sarpedone, figlio di Zeus; ma poi fu ucciso da Ettore, dopo essere già stato ferito da Euforbo. Un'accanita battaglia scoppiò intorno al suo cadavere, e Aiace riuscì faticosamente a imporsi e a recuperare il corpo. Achille depose finalmente la sua ira e riebbe Briseide. Gli venne portata l'armatura forgiata da Efesto: Achille indossò le sue armi e andò a combattere, respinse i Troiani oltre lo Scamandro, ne uccise molti e fra gli altri anche Asteropeo, figlio di Pelegone, figlio a sua volta del fiume Assio. E il fiume allora si scaraventò su Achille, ma Efesto lo respinse disseccando la sua corrente con una immensa fiamma. Achille poi uccise Ettore in duello, legò il suo cadavere al carro e lo trascinò fino alle navi. Dopo aver sepolto Patroclo, vennero celebrati i giochi in suo onore: Diomede vinse la gara dei carri, Epeo il pugilato, Aiace e Odisseo la lotta. Terminati i giochi, Priamo venne da Achille a riscattare il cadavere di Ettore, e lo seppellì.