VERSIONE FLORO Numa pompilio e Tullio Ostilio

Messaggioda iphigenia » 13 ott 2010, 14:17

Aiuto! mi servirebbe la versione di latino pag 89 n 29 del libro "per legere" inttitolata “Numa Pompilio e Tullo Ostilio” (Anneo Floro).
Inizio:
Succedit Romulo Numa Pompilius,

Fine:
Utriusque populi fata permissa sunt.

Grazie in anticipo!

iphigenia

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Messaggioda giada » 13 ott 2010, 14:29

non ho il testo latino della tua versione

c'entra questa?

Succedit Romulo Numa Pompilius, quem Curibus Sabinis agentem ultro petiverunt ob inclitam viri religionem. Ille sacra et caerimonias omnemque cultum deorum immortalium docuit, ille pontefices, augures, Salios ceteraque sacerdotia creavit annum quoque in duodecim menses, fastos dies nafastoque discripsit, ille ancilia atque Palladium, secreta quidam imperii pignora, Ianumque geminum, Fidem pacis ac belli, in primis focum Vestae virginibus colendum dedit, ut ad simulacrum caelestium siderum custos imperii flamma vigilaret: haec omnia quasi monitu deae Egeriae, quo magis barbari acciperent. Eo denique ferocem populum redegit, ut, quod vi et iniuria occupaverat imperium, religione atque iustitia gubernaret.

A Romolo succedette Numa Pompilio che , mentre soggiornava a Curi in Sabina, (i Romani) cercarono per il noto scrupolo religioso dell’uomo. Egli insegnò a tutti i riti sacri, le cerimonie e il culto degli dei immortali; egli istituì i pontefici, gli auguri, i Salii e gli altri sacerdoti e distribuì l’anno in dodici mesi, i giorni in fasti e nefasti, egli diede da custodire alle vergini gli scudi sacri ed il Palladio, specie di occulti strumenti di potere, il Giano dalle due facce e la Fede, divinità della pace e della guerra, ma soprattutto il fuoco di Vesta, affinché la fiamma del potere vegliasse custode ad immagine delle stelle celesti: tutte queste come se (fossero) presagio della dea Egeria (una ninfa), perché maggiormente i barbari le recepiscano. Infine, a tal punto sottomise il feroce popolo, che amministrò con giustizia e scrupolosità quel potere che aveva ottenuto con la forza e illegittimamente.

giada

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Messaggioda iphigenia » 13 ott 2010, 14:39

Grazie milleeeeee!! okbenfatto

Cmq nel mio libro la versione continua così dopo il pezzo che mi hai inviato:



Excipit Pompilium Numam Tullus Hostilius,cui in honorem virtutis regnum ultro datum.Hic omnem militarem disciplinam artemque bellorum condidit.Itaque mirum in modum exercitata iuventute provocare ausus est Albanos,gravem et diu principem populum.Sed cum pari robore frequentibus proeliis Romani Albanique comminuerentur,misso in compendium bello,Horatiis Curiatiisque,trigeminis hinc atque inde fratribus,duorum populi fata permissa sunt.

Tullio Ostillio successe a Numa Pompilio, a cui venne dato in onore alla virtù il regno. Questo fondò tutta la disciplina militare e l'arte delle guerre. E così osò sfidare in mirabile modo con la esercitata gioventù Albano, popolo molesto e a lungo capo. Ma con pari forza in frequenti combattimenti i Romani e gli Albani erano indeboliti, mandata la guerra alla via più breve, con gli Orazi e i Curiazi, gemelli e quindi fratelli, i due popoli furono abbandonati al fato.

iphigenia

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