da giada » 15 ott 2010, 14:17
In antiquis annalibus memoria super libris Sibyllinis haec prodita est :
Anus hospita atque incognita ad Tarquinium Superbum regem adiit nouem libros ferens, quos esse dicebat diuina oracula; eos uelle uenundare. Tarquinius pretium percontatus est. Mulier nimium atque inmensum poposcit; rex, quasi anus aetate desiperet, derisit. Tum illa foculum coram cum igni apponit, tris libros ex nouem deurit et, ecquid reliquos sex eodem pretio emere uellet, regem interrogauit. Sed enim Tarquinius id multo risit magis dixitque anum iam procul dubio delirare. Mulier ibidem statim tris alios libros exussit atque id ipsum denuo placide rogat, ut tris reliquos eodem illo pretio emat. Tarquinius ore iam serio atque attentiore animo fit, eam constantiam confiden- tiamque non insuper habendam intellegit, libros tris reliquos mercatur nihilo minore pretio, quam quod erat petitum pro omnibus. Sed eam mulierem tunc a Tarquinio digressam postea nusquam loci uisam constitit. Libri tres in sacrarium conditi 'Sibyllini' appellati; ad eos quasi ad oraculum quindecimuiri adeunt, cum di immortales publice consulendi sunt.
Negli antichi annali, viene tramandata questa versione leggendaria [memoria] a riguardo [super, con valore d'argomento] dei libri sibillini:
Una vecchia straniera e sconosciuta si recò dal re Tarquinio il Superbo portando nove libri che diceva essere divini oracoli; voleva venderli. Tarquinio chiese il prezzo. La donna domandò (una somma) troppo grande e spropositata; il re (la) derise come se la vecchia desse i numeri a causa dell’età. Allora quella apparecchia sotto i suoi occhi un braciere con del fuoco, brucia tre dei nove libri (lett.: tre libri dei nove) e chiese al re se fosse disposto a comprare i rimanenti sei al medesimo prezzo. Ma in realtà Tarquinio rise molto di più di quel fatto, e disse che la vecchia ormai senza dubbio vaneggiava. La donna sullo stesso braciere (lett.: lì stesso) subito bruciò altri tre libri e di nuovo tranquillamente (gli) chiede proprio questo (cioè) di comprare i tre (libri) rimasti a quello stesso prezzo. Tarquinio si fa ormai serio in volto e più attento, capisce che quella fermezza e (quella) sicurezza di sé non devono essere prese alla leggere (e) compra i tre libri rimasti ad un prezzo per nulla inferiore a quello che (gli) era stato chiesto per tutti. Ma quella donna, dopo essersi allora allontanata da Tarquinio, si seppe che in seguito non fu (mai più) vista in nessun luogo. I tre libri, riposti in un santuario, (furono) chiamati “sibillini”; i quindecenviri, quando si devono consultare nel pubblico interesse gli dèi immortali, si accostano ad essi, come ad un oracolo