L'abito non fa il monaco VERSIONE LATINO GELLIO

Messaggioda redtype » 2 nov 2010, 19:45

Salve, ho letto sul sito che avete già tradotto questa versione. Potete postarla? Grazie mille ok2

P.S. Mi servirebbe per Giovedì 5 novembre!

redtype

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Messaggioda redtype » 2 nov 2010, 19:47

[quote="redtype"]Salve, ho letto sul sito che avete già tradotto questa versione. Potete postarla? Grazie mille ok2

P.S. Mi servirebbe per Giovedì 5 novembre!


SORRY, 4 NOVEMBRE.

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Messaggioda redtype » 2 nov 2010, 20:39

Per favore postatela entro domani perchè non posso rifare la richiesta entro le 12 poichè sono a scuola ed esco alle 14.15! PLEASE. :sad:

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Messaggioda giada » 3 nov 2010, 11:16

ECCO A TE bye

Ad Herodem Atticum, consularem virum ingenioque amoeno et Graeca facundia celebrem, adiit nobis praesentibus palliatus quispiam et crinitus barbaque prope ad pubem usque porrecta ac petit aes sibi dari eiV artouV.
Tum Herodes interrogat, quisnam esset.
Atque ille vultu sonituque vocis obiurgatorio philosophum sese esse dicit et mirari quoque addit, cur quaerendum putasset, quod videret.
"Video" inquit Herodes "barbam et pallium, philosophum nondum video.
Quaeso autem te, cum bona venia dicas mihi, quibus nos uti posse argumentis existimas, ut esse te philosophum noscitemus?"
Interibi aliquot ex his, qui cum Herode erant, erraticum esse hominem dicere et nulli rei incolamque esse sordentium ganearum, ac nisi accipiat, quod petit, convicio turpi solitum incessere; atque ibi Herodes: "demus" inquit "huic aliquid aeris, cuicuimodi est, tamquam homines, non tamquam homini",
et iussit dari pretium panis triginta dierum.


Una volta, io ero presente, venne di fronte a Erode Attico, persona di rango consolare e celebre per il carisma personale e per la sua eloquenza greca, un uomo in mantello e lunghi capelli, e con la barba che quasi raggiungeva il petto, e domandò che gli fosse dato del denaro «per il pane».
Erode gli domandò allora chi fosse e quello, con voce e espressione adirata, rispose di essere un filosofo, aggiungendo che si meravigliava che Erode ritenesse necessario di domandare quello che doveva essergli evidente.
«Quello che mi è evidente», disse Erode, «è una barba e un mantello; invece non mi è evidente il filosofo. Ora, ti prego, sii così gentile e dimmi, quali argomenti tu pensi che dovremmo considerare, per riconoscere in te un filosofo?» Nel frattempo uno dei compagni di Erode gli raccontò che il tizio era un vagabondo buono a nulla, frequentatore di sordide taverne, e che aveva l'abitudine di diventare vergognosamente fastidioso se non riceveva quello che chiedeva. Allora Erode disse: «Diamogli del denaro, qualunque sia il suo carattere, non perché sia un uomo costui, ma perché siamo uomini noi», e ordinò di dargli denaro sufficiente ad acquistare pane per trenta giorni

giada

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Messaggioda redtype » 3 nov 2010, 20:08

Grazie mille! <3

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