Primum mihi gratiae verbis amplissimis aguntur, quod virtute, consilio, providentia mea res publica maximis periculis sit liberata. Deinde L. Flaccus et C. Pomptinus praetores, quod eorum opera forti fidelique usus essem, merito ac iure laudantur.Atque etiam viro forti, collegae meo, laus inpertitur, quod eos, qui huius coniurationis participes fuissent, a suis et a rei publicae consiliis removisset. Atque ita censuerunt, ut P. Lentulus, cum se praetura abdicasset, in custodiam traderetur; itemque uti C. Cethegus, L. Statilius, P. Gabinius, qui omnes praesentes erant, in custodiam traderentur; atque idem hoc decretum est in L. Cassium, qui sibi procurationem incendendae urbis depoposcerat, in M. Ceparium, cui ad sollicitandos pastores Apuliam attributam esse erat indicatum, in P. Furium, qui est ex iis colonis, quos Faesulas L. Sulla deduxit, in Q. Annium Chilonem, qui una cum hoc Furio semper erat in hac Allobrogum sollicitatione versatus, in P. Umbrenum, libertinum hominem, a quo primum Gallos ad Gabinium perductos esse constabat. Atque ea lenitate senatus est usus, Quirites, ut ex tanta coniuratione tantaque hac multitudine domesticorum hostium novem hominum perditissimorum poena re publica conservata reliquorum mentes sanari posse 1o arbitraretur. Atque etiam supplicatio dis inmortalibus pro singulari eorum merito meo nomine decreta est quod mihi primum post hanc urbem conditam togato contigit, et his decreta verbis est, 'quod urbem incendiis, caede civis, Italiam bello liberassem
Per prima cosa, mi vengono rivolti i più vivi ringraziamenti perché con coraggio, intelligenza e lungimiranza ho liberato lo Stato da pericoli gravissimi. Ricevono meritate lodi anche i pretori Lucio Flacco e Caio Pomptino per aver collaborato alla mia azione con forza e lealtà. Si elogia anche il mio eccellente collega, per aver troncato ogni rapporto pubblico e privato con i congiurati. Si decide inoltre di mettere agli arresti domiciliari Publio Lentulo, dimessosi dalla carica di pretore, e pure Caio Cetego, Lucio Statilio e Publio Gabinio, che erano tutti presenti. Lo stesso provvedimento è deciso per Lucio Cassio, che si era assunto l'incarico di incendiare la città; per Marco Cepario, accusato di aver ricevuto il compito di portare alla rivolta i pastori della Puglia; per Publio Furio, uno dei coloni insediati da Silla nelle terre di Fiesole; per Quinto Annio Chilone, che, insieme a Furio, si era sempre prodigato nella collusione con gli Allobrogi; per Publio Umbreno, il liberto, che per la prima volta avrebbe accompagnato i Galli da Gabinio. Il Senato ha agito con indulgenza, Quiriti. Ha ritenuto infatti che condannare solo i nove uomini più corrotti, quando la congiura è così estesa e i nemici interni così numerosi, avrebbe potuto far ricredere tutti gli altri, una volta assicurata la salvezza dello Stato.Si elogia anche il mio eccellente collega, per aver troncato ogni rapporto pubblico e privato con i congiurati. Si decide inoltre di mettere agli arresti domiciliari Publio Lentulo, dimessosi dalla carica di pretore, e pure Caio Cetego, Lucio Statilio e Publio Gabinio, che erano tutti presenti. Lo stesso provvedimento è deciso per Lucio Cassio, che si era assunto l'incarico di incendiare la città; per Marco Cepario, accusato di aver ricevuto il compito di portare alla rivolta i pastori della Puglia; per Publio Furio, uno dei coloni insediati da Silla nelle terre di Fiesole; per Quinto Annio Chilone, che, insieme a Furio, si era sempre prodigato nella collusione con gli Allobrogi; per Publio Umbreno, il liberto, che per la prima volta avrebbe accompagnato i Galli da Gabinio. Il Senato ha agito con indulgenza, Quiriti. Ha ritenuto infatti che condannare solo i nove uomini più corrotti, quando la congiura è così estesa e i nemici interni così numerosi, avrebbe potuto far ricredere tutti gli altri, una volta assicurata la salvezza dello Stato. E, in mio onore, è stata anche decretata una cerimonia di ringraziamento agli dèi immortali per il loro aiuto decisivo: è la prima volta dalla fondazione di Roma che viene tributata a un civile. La motivazione è la seguente: «Per aver salvato la città dall'incendio, i cittadini dal massacro, l'Italia dalla guerra»