Senti ma non ce l'ha un titolo questa versione? Potresti dircelo?
Regis [-es] Attalici magnis philologiae dulcedinibus inducti cum egregiam bybliothecam Pergami ad communem delectationem instituissent, tunc item Ptolmaeus infinito zelo cupiditatisque incitatus studio non minoribus industriis ad eundem modum contenderat Alexandriae comparare. Cum autem summa diligentia perfecisset, non putavit id satis esse, nisi propagationibus inseminando curaret augendam. Itaque Musis et Apollini ludos dedicavit et, quemadmodum athletarum, sic communium scriptorum victoribus praemia et honores constituit. His ita institutis, cum ludi adessent, iudices litterati, qui ea probarent, erant legendi. Rex, cum iam sex civitatis lectos habuisset nec tam cito septumum idoneum inveniret, retulit ad eos, qui supra bybliothecam fuerunt, et quaesiit, si quem novissent ad id expeditum. Tunc ei dixerunt esse quendam Aristophanen, qui summo studio summaque diligentia cotidie omnes libros ex ordine perlegeret.
Proprio quando i re Attalidi ispirati da profonde passioni avevano fondato a Pergamo una grandioso a biblioteca per gli studi scientifici e letterari allo scopo di mettere a disposizione la consultazione del saepre, Tolomeo da parte sua spinto da un'infaticabile zelo e da tuttol'ardore della passione con non minore operositù si era impegnato ad istituirne una rivale ad Alessandria che avesse la stessa struttura e le stesse finalità. D'altra parte pur avendo realizzato (il progetto) con somma dedizione e perizia non valutò sufficiente ciò seza prima cercare di aumentarne con quale espedienza la rinomanza. E così dedicò delle gare poetiche (giochi) alle muse ed ad Apollo alla stregua delle gare atletiche bandì premi ed onori per i vincitori di quelle gare di composizione in pubblico.
Date queste disposizioni, avvicinandosi giochi i giudici dotti erano da eleggere, incaricati di esaminare le opere. Il re dopo aver già scelto come giudici sei egreci concittadini non riuscendo tuttavia a trovarne vista la strettezza dei tempi un settimo degno si rivolse per un consulto agli addetti della biblioteca e chiese loro se erano a conoscenza di qualcuno adatto a ciò. Al che gli risposero che c'era un talle (di nome) Aristofane che praticamente ogni giorno legeva tutti i libri uno dopo l'altro con grande passione e accuratezza