Porsenna,rex Etruscorum,ingentibus copiis aderat et Tarquinios manu reducebat.
Tum[fuerunt] illa tria Romani nominis prodigia atque miracula,Horatius,Mucius,Cloelia,qui nisi in annalibus forent,hodie fabulae viderentur. Quippe Horatius Cocles,postquam hostes undique instantes solus submovere non poterat,ponte rescisso transnatat Tiberim nec arma dimittit. Mucius Scaevola regem per insidias in castris ipsius adgreditur,sed ubi frustrato circa purpuratum eius ictu tenetur,ardentibus focis inicit manum. Sic quidem viri; ecce et virginium virtus: una ex obsidibus regi dati elapsa custodiam,Cloelia,per patrium flumen equitabat.
Porsenna, re degli Etruschi, si era avvicinato con ingenti milizie, e (cercava di) rimettere sul trono i Tarquini. Allora ci furono Orazio, Muzio Scevola e Clelia Per quei tre prodigi e miracoli che oggi sembrerebbero nomi da favola se (i loro nomi) non fossero negli annali. Orazio coclite non potendo sostenere da solo i nemici che incalzavano da ogni parte, tagliato il ponte attraversa il Tevere (a nuoto) senza abbandonare le armi. Muzio scevola tese un agguato al re nel suo stesso accampamento ma quando dopo aver sbagliato il colpo portandolo sul suo segretario, fu catturato, pose la manu sulle braci ardenti.
Cosi’ (furono) veramente uomini: ma grande anche la virtù delle donne (lett. delle vergini). Clelia, una tra gli ostaggi consegnati al re, che era fuggita dalla prigionia, attraversava a cavallo il fiume patrio.
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