LA STRATEGIA DI CESARE UN COLPO DI MANO .....Versione Cesare

Messaggioda angelica1x » 14 gen 2011, 15:50

mi servirebbe la versione di cesare di latino del libro dalla sintassi al testo p. 441 n.344 intitolata la strategia di cesare: un colpo di mano, non un vero combattimento.
inizio: prima luce magnum numerum impedimentorum ex castris...
fine: hoc una celeritate posse vitari; occasionis esse rem, non proelii.

angelica1x

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Messaggioda giada » 14 gen 2011, 16:55

Prima luce magnum numerum impedimentorum ex castris mulorumque produci deque his stramenta detrahi mulionesque cum cassidibus equitum specie ac simulatione collibus circumvehi iubet. His paucos addit equites qui latius ostentationis causa vagarentur. Longo circuitu easdem omnes iubet petere regiones. Haec procul ex oppido videbantur, ut erat a Gergovia despectus in castra, neque tanto spatio certi quid esset explorari poterat. Legionem unam eodem iugo mittit et paulum progressam inferiore constituit loco silvisque occultat. Augetur Gallis suspicio, atque omnes illo ad munitionem copiae traducuntur. Vacua castra hostium Caesar conspicatus tectis insignibus suorum occultatisque signis militaribus raros milites, ne ex oppido animadverterentur, ex maioribus castris in minora traducit legatisque, quos singulis legionibus praefecerat, quid fieri velit ostendit: in primis monet ut contineant milites, ne studio pugnandi aut spe praedae longius progrediantur; quid iniquitas loci habeat incommodi proponit: hoc una celeritate posse mutari; occasionis esse rem, non proeli.

All'alba fa uscire dal campo un gran numero di bagagli e muli, ai mulattieri ordina di togliere il basto ai loro animali e di mettersi l'elmo: fingendosi cavalieri, avrebbero dovuto aggirare il colle. Invia con essi pochi cavalieri veri, che avevano l'incarico di spingersi più lontano a scopo di simulazione. A tutti, poi, dà istruzione di convergere su un unico punto dopo un lungo giro. Le nostre manovre venivano scorte dalla città, perché da Gergovia la vista dava proprio sul nostro accampamento, ma a tale distanza non era possibile comprendere che cosa stesse accadendo con esattezza. Invia una legione verso il colle e, dopo un certo tratto, la ferma ai piedi del rialzo e la tiene nascosta tra la vegetazione. I sospetti dei Galli aumentano, mandano tutte le truppe ai lavori di fortificazione. Cesare, appena vede il campo nemico sguarnito, guida i soldati dal campo maggiore al minore, a piccoli gruppi, ordinando di non applicare i fregi e di tener nascoste le insegne, per non essere scorti dalla città. Ai legati preposti alle varie legioni spiega come dovevano agire: primo, li ammonisce a tenere a freno i soldati, che non si allontanassero troppo per desiderio di lotta o speranza di bottino; illustra gli svantaggi della posizione; li si poteva eludere solo con la rapidità; si trattava di un colpo di mano, non di una battaglia.

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