da Kost » 19 gen 2011, 5:37
RITRATTO DI IFICRATE
Testo:
Fuit et animo magno et corpore imperatoriaque forma, ut ipso aspectu cuivis iniceret admirationem sui, sed in labore nimis remissus parumque patiens, ut Theopompus memoriae prodidit; bonus vero civis fideque magna. Quod cum in aliis rebus declaravit tum maxime in Amyntae Macedonis liberis tuendis. Namque Eurydice, mater Perdiccae et Philippi, cum his duobus pueris Amynta mortuo ad Iphicraten confugit eiusque opibus defensa est. Vixit ad senectutem placatis in se suorum civium animis. Causam capitis semel dixit, bello sociali, simul cum Timotheo, eoque iudicio est absolutus. Menesthea filium reliquit ex Thraessa natum, Coti regis filia. Is cum interrogaretur, utrum pluris, patrem matrem, faceret, “Matrem" inquit. Id cum omnibus mirum videretur, At "ille merito" inquit facio. “Nam pater, quantum in se fuit, Thraecem me genuit, contra ea mater Atheniensem.”.
Traduzione:
Egli fu anche di grande animo e dalla corporatura con aspetto maestoso, a tal punto che, con il solo sguardo, suscitava ammirazione di sé a chiunque, ma era poco portato alla fatica e poco resistente, come ci tramandò Teopompo; tuttavia fu un cittadino buono e di grande lealtà. Mostrò ciò sia nel proteggere i figli dal macedone Aminta, sia in altre cose. Infatti Euridice, madre di Perdicca e di Filippo, dopo che Aminta morì si rifugiò da Ificrate con i suoi due figli e venne difesa con le sue possibilità. Visse fino alla sua vecchiaia nella benevolenza dei suoi concittadini. Si pronunciò, durante la guerra sociale, in un processo capitale e fu assolto insieme a Timoteo. Abbandonò il figlio Menesteo, nato da Trace, figlia del re Coti. Quando gli fu chiesto se stimasse di più il padre o la madre, egli risposte “La madre”. Poiché ciò a tutti sembrava strano, aggiunse: “Meritatamente è quello”. Infatti il padre, per quanto fosse in lui, Trace mi generò, contro sua madre Ateniese.