L'AMORE DELUSO DI SIFACE versione LIVIO

Messaggioda rebecca » 13 mar 2011, 9:53

Rex in praetorium ad Scipionem est perductus. mouit et Scipionem cum fortuna pristina uiri praesenti fortunae conlata, tum recordatio hospitii dextraeque datae et foederis publice ac priuatim iuncti. eadem haec et Syphaci animum dederunt in adloquendo uictore. nam cum Scipio quid sibi uoluisset quaereret qui non societatem solum abnuisset Romanam sed ultro bellum intulisset, tum ille peccasse quidem sese atque insanisse fatebatur, sed non tum demum cum arma aduersus populum Romanum cepisset; exitum sui furoris eum fuisse, non principium; tum se insanisse, tum hospitia priuata et publica foedera omnia ex animo eiecisse cum Carthaginiensem matronam domum acceperit. illis nuptialibus facibus regiam conflagrasse suam; illam furiam pestemque omnibus delenimentis animum suum auertisse atque alienasse, nec conquiesse donec ipsa manibus suis nefaria sibi arma aduersus hospitem atque amicum induerit.




ll re fu condotto al pretorio in presenza di Scipione. Anche Scipione si commosse, paragonando l'antica fortuna di quest'uomo con la presente sorte, e ricordava l'ospitalità ricevuta nella sua corte, le promesse scambiate, le alleanze uificiali, gli accordi privati. Ma i medesimi ricordi infusero coraggio a Siface nel parlare al suo vincitore.. Infatti, avendogli Scipione domandato che cosa mai fosse andato cercando coll'abbandonare non solo l'alleanza dei Romani, ma anche col muover loro guerra spontaneamente, allora egli confesso che veramente aveva errato ed agito da pazzo: però non solo quando aveva preso le armi contro il popolo romano — questa era stata la fine, non il principio della sua pazzia. Allora, sì, era divenuto pazzo, allora, sì, aveva cacciato dal suo cuore ogni ricordo di ospitalità privata e di pubblica alleanza, quando aveva accolto in casa sua la donna cartaginese. Costei colle faci nuziali aveva dato fuoco alla sua reggia; questa pestifera furia, con ogni sorta di lusinghe, aveva sconvolto e alienato la sua mente, né ebbe pace se non quando colle sue stesse mani gli pose indosso, contro il suo ospite amico, le armi scellerate.

rebecca

 
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Messaggioda giada » 13 mar 2011, 9:58

grazieate

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