VALOrE DI GIUGURTA E TIMORI DI MICIPSE Sallustio

Messaggioda PedoEle » 13 apr 2011, 17:41

ciao avrei davvero bisogno di una versione di latino del libro "COMPRENDERE E TRADURRE" VOLUME 2 pag. 375 n° 3 "VALORE DI GIUGURTA E TIMORI DI MICIPSE".
Vi scrivo pure il testo
Iugurtha ubi primum adolevit, pollens viribus, devora facile,sed multo maxume ingenio validus, non se luxu neque inertiae corrumpendum dedit, sed, uti mos gentis illius est, equitare, iaculari, cursu cum aequalibus certare, et, cum omnis gloria anteiret, omnibus tamen carus esse; ad hoc, pleraque tempora in venando agere, leonem atque alias feras primus aut in primis ferire, plurimum facere, miimum ipse de se loqui. Quibus rebus Micipsa tametsi initio laetus fuerat, existumans virtutem Iugurthae regno suo gloriae fore, tamen, postquam hominem adulescentem, exacta sua aetateet parvis liberis, magis magisque crescere intellegit, vehementer eonegotio permotus, multa cum animo suo volvebat. Terrebat eum natura mortalium, avida imperi et praeceps ad explendam animi cupidinem.

per favore è davvero urgente. grazie tante in anticipo :)

PedoEle

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Messaggioda giada » 14 apr 2011, 7:47

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Iughrta ubi primum adolevit, pollens viribus, decora facie, sed multo maxime ingenio validus, non se luxu neque inertiae corrumpendum dedit, sed, uti mos gentis illius est, equitare, iaculari; cursu cum aequalibus certare et, cum omnis gloria anteiret, omnibus tamen carus esse; ad hoc pleraque tempora in venando agere, leonem atque alias feras primus aut in primis ferire: plurimum facere, [et] minimum ipse de se loqui. Quibus rebus Micipsa tametsi initio laetus fuerat, existimans virtutem Iugurthae regno suo gloriae fore, tamen, postquam hominem adulescentem exacta sua aetate et parvis liberis magis magisque crescere intellegit, vehementer eo negotio permotus multa cum animo suo voluebat. Terrebat eum natura mortalium auida imperi et praeceps ad explendam animi cupidinem,

Giugurta, divenuto un giovane prestante e di bell'aspetto, ma soprattutto ragguardevole per intelligenza, non si lasciò corrompere dai piaceri e dall'ozio, ma, secondo gli usi della sua gente, cavalcava, lanciava il giavellotto, gareggiava con i coetanei nella corsa: e, benché eccellesse su tutti, a tutti, nondimeno, era caro. Dedicava, inoltre, la maggior parte del suo tempo alla caccia, era il primo o fra i primi a colpire il leone e simili fiere: quanto più agiva, tanto meno parlava di sé. Dapprima Micipsa era stato lieto di tutto questo, pensando che dal valore di Giugurta sarebbe venuta gloria al suo regno; tuttavia, vedendo il prestigio di quel giovane aumentare sempre più, mentre lui era già anziano e i suoi figli ancora piccoli, cominciò a preoccuparsi gravemente di tale fatto, rivolgendo in sé mille pensieri. Lo atterriva la natura umana, avida di potere e pronta a soddisfare le proprie passioni

giada

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