da Giulia B » 25 set 2011, 14:01
Quanto grave, quanto magnifica, quanto costante risulta la persona del sapiente! Egli, poichè la ragione ha insegnato che era il sommo bene ciò che era onesto, è necessario che questo sempre sia beato e possieda davvero tutti questi titoli che sono soliti essere disprezzati dagli inesperti. Infatti sarà chiamato più giustamente re di Tarquinio, che nè su lui nè sui suoi ha saputo regnare; più giustamente capo del popolo ( è infatti lui il dittatore) rispetto a Silla, che fu maestro dei tre peggiori vizi, il lusso, l'avidità, la crudeltà; più giustamente ricco di Crasso, che se non fosse stato povero non avrebbe voluto attraversare l'Eufrate per nessuna causa di guerra; giustamente saranno dette tutte le cose di lui che sa servirsi lui solo di tutte le cose, giustamente anche sarà chiamato bello ( infatti i lineamenti dell'animo sono più belli di quelli del corpo); giustamente lui solo (sarà chiamato) libero, lui che non obbedisce alla dominazione di qualcuno e non obbedendo al desiderio; giustamente invincibile, colui all'animo del quale, anche se il corpo è legato, tuttavia nessuna catena possa essere imposta.
Nè attenda alcun momento dell'età per giudicare se sia stato beato allora dopo aver concluso con la morte l'ultimo giorno di vita, cosa che uno solo dei sette sapienti non esaltò saggiamente Creso, infatti se mai fosse stato beato avrebbe condotto vita beata fino a quel rogo innalzato da Ciro. Se è così, che nessuno è felice se non un uomo buono e tutti i buoni sono felici, che cosa deve essere coltivato più della filosofia o che cosa è più divino della virtù ?
Giulia B