da Parapalla » 1 ott 2011, 21:45
Giungono a Roma le prime notizie della sconfitta del Trasimeno
Primus Liber (C) Pagina 164 Numero 15
Romae ad primum nuntium cladis eius cum ingenti terrore ac tumultu concursus in forum populi est factus. Matronae vagae per vias, quae repens clades allata quaeve fortuna exercitus esset, obvios percontantur; et cum frequentis contionis modo turba in comitium et curiam versa magistratus vocaret, tandem haud multo ante solis occasum M. Pomponius praetor "pugna" inquit "magna victi sumus". Et quamquam nihil certius ex eo auditum est, tamen alius ab alio impleti rumoribus domos referunt: consulem cum magna parte copiarum caesum; superesse paucos aut fuga passim per Etruriam sparsos aut captos ab hoste. Quot casus exercitus victi fuerant, tot in curas distracti animi eorum erant quorum propinqui sub C. Flaminio consule meruerant, ignorantium quae cuiusque suorum fortuna esset; nec quisquam satis certum habet quid aut speret aut timeat. Postero ac deinceps aliquot diebus ad portas maior prope mulierum quam virorum multitudo stetit, aut suorum aliquem aut nuntios de iis opperiens.
Tito Livio
A Roma, appena giunse la notizia di quel disastro, il popolo accorse in folla, atterrito e tumultuante, al Foro; le donne, vagando per le vie, chiedevano a tutti quelli in cui s'imbattevano quale strage fosse questa di cui si parlava e che cosa fosse avvenuto dell'esercito. E poiché la folla, come se si trattasse d'una regolare adunanza popolare, si riversava al luogo dei comizi e alla Curia, e reclamava i magistrati, finalmente poco prima del tramonto il pretore Marco Pomponio annunziò: "Siamo stati vinti in una grande battaglia". Null'altro più preciso si seppe da lui; pure, l'uno con l'altro empiendosi la testa di dicerie, riferirono alle loro case che il console era morto con grande parte delle truppe, e che pochi erano sopravvissuti, o fuggiaschi per l'Etruria o prigionieri del nemico. Quante erano state le vicende dell'esercito vinto, altrettante furono le preoccupazioni di tutti quelli che avevano dei congiunti al seguito del console Caio Flaminio, ignari quali erano della sorte toccata a ciascuno del loro cari; né alcuno aveva certezza di quel che dovesse sperare o temere. L'indomani, e poi per alcuni giorni, alle porte fu maggiore la folla delle donne che non degli uomini, in attesa o di alcuno dei loro o di loro notizie.