da earl » 3 gen 2012, 12:55
Igitur, ubi animus ex multis miseriis atque periculis requievit et mihi relicuam aetatem a re publica procul habendam decrevi, non fuit consilium socordia atque desidia bonum otium conterere, neque vero agrum colundo aut venando, servilibus officiis, intentum aetatem agere; sed a quo incepto studioque me ambitio mala detinuerat eodem regressus, statui res gestas populi Romani carptim, ut quaeque memoria digna videbantur, perscribere; eo magis quod mihi a spe, metu, partibus rei publicae animus liber erat. Igitur de Catilinae coniuratione quam verissume potero paucis absolvam; nam id facinus in primis ego memorabile existumo sceleris atque periculi novitate. De cuius hominis moribus pauca prius explananda sunt quam initium narrandi faciam.
Traduzione:
Dunque, quando l'animo trovò una tregua alle molte sventure e ai pericoli e decisi di trascorrere gli anni di vita che mi rimanevano lontano dalla pubblica amministrazione, il progetto non fu quello di consumare il prezioso tempo libero nell'indolenza e nella pigrizia nè senza dubbio di vivere intento nel coltivare i campi [singolare] o cacciare, (che sono) attività da schiavi; ma, tornato a quel progetto e a quegli studi da cui mi aveva distolto una funesta ambizione, decisi di narrare le imprese del popolo romano per sommi capi, come ogni cosa sembrava degna di memoria; tanto più che il mio animo era libero da speranze, timori e spirito di parte. Dunque dirò in breve della congiura di Catilina con più sincerità che potrò; infatti stimo tale fatto soprattutto memorabile per la novità del delitto e del rischio. Prima che io inizi a raccontare, bisogna spiegare poche cose sulle abitudini di quell'uomo.