Hannibal ab Druentia campestri maxime itinere ad Alpes cum bona pace incolentium ea loca Gallorum pervenit. Tum, quamquam fama prius, qua incerta in maius vero ferri solent, praecepta res erat, tamen ex propinquo visa montium altitudo nivesque caelo prope immixtae, tecta informia imposita rupibus, pecora iumentaque torrida frigore, homines intonsi et inculti, animalia inanimaque omnia rigentia gelu, cetera visu quam dictu foediora terrorem renovarunt. Erigentibus in primos agmen clivos apparuerunt imminentes tumulos insidentes montani, qui, si valles occultiores insedissent, coorti ad pugnam repente ingentem fugam stragemque dedissent. Hannibal consistere signa iussit; Gallisque ad visenda loca praemissis, postquam comperit transitum ea non esse, castra inter confragosa omnia praeruptaque quam extentissima potest valle locat.
Annibale giunse dalla Druenza, per moltissimi itinerari pianeggianti alle Alpi con buona pace trovata dei Galli di quel luogo. Allora, nonostante prima la fama, dalla quale le cose incerte sono solite essere fatte più grandi del vero, la cosa fosse stata anticipata, tuttavia da vicino, l'altezza delle cime dei monti e le nevi unite al cielo, le case brutte poste sulle rupi, le pecore e le mucche intirrinzite dal fredd, uomini intonsi e incolti, ogni cosa animata e inanimata irrigidita dal gelo, e le altre cose più brutte a vedere(si) che a dire, rinnovò il terrore. A coloro che si avvicinavano alle prime alture apparvero i montanari, abitanti sulle alture che, se avessero occupato le nascoste (alture) balzando all'improvviso per combattere, sarebbe capitata un'ingente fuga e stragi. Annibale ordinò di fermarsi (diede l'ordine); mandati innanzi i Galli ad esplorare il luogo, poiché apprese che il transito da quella parte non c'era; collocava l'accampamento tra luoghi aspri e ogni dirupo, quanto più esteso poté trovare.
Il Nuovo Latina Lectio (A) Numero 270 Pagina 346
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