da stuurm » 1 ott 2012, 11:50
In duas partes semper civitatem divisiam esse a maioribus accepi: patres et plebem. Antea in patribus summa auctoritas erat, sed vis multo maior in plebe. Itaque saepe in civitate secessio fuit, semper nobilitatis opes diminutae sunt et ius populi amplificatum est. Sed plebs libere agitabat, quia nullius potentia super leges erat, neque divitiis aut superbia, sed bona fama factisque fortibus nobilis ignobilem anteibat: humillimi omnes, in armis aut in militia, nullius honestae rei egentes, satis sibi satisque patriae erant. Sed ubi paulatim inertia atque inopia eos ex agris expulerunt et incertas domos habere subegerunt, coeperunt alienas opes petere, libertatem suam vindicare. Ita paulatim populus, qui dominus erat et cunctis gentibus imperitabat, debilitatus est et sibi servitutem peperit.
Sempre dagli avi ho appreso che la cittadinanza era divisa in due parti: i patrizi e la plebe. Prima il sommo potere era nei patrizi, ma la forza molto più nella plebe. Perciò nella cittò spesso ci fu la divisione, sono sempre diminuiti i poteri della nobiltà e si ingrandi il diritto del popolo. Ma la plebe muoveva liberamente, perché il potere di nessuno era sopra la legge, né per richezze o per prepotenza, ma con la buona fama e con azioni forti precedeva lo sconosciuto del nobile: tutti i più umili, o nelle armi o nelle milizie privi di alcuna cosa onesta, erano a sé bastanti e bastanti alla patria. Ma quando a poco a poco l’inattività e povertà li espulsero dai campi e spinsero ad avere case poco sicure, cominciarono a chiedere altre attività, pretendere la propria libertà. Perciò il popolo gradualmente che era padrone e comandava su tutte le genti, fu debilitato e si procurò la schiavitù.
Grazie!