da tutor geppetto » 9 mar 2019, 17:09
Alessandro, dopo aver sottomesso il re Dario e dopo aver liberato tutte le città greche lungo la costa, marciò verso il fiume Granico, sperando di conquistare facilmente la capitale di quella regione, di nome Gordio. E la speranza non gli venne mai meno (fallo, is, fĕfelli, falsum, ĕre): difatti in breve tempo ridusse la città in suo potere. Questa città, che prendeva il nome da Gordio, re padre di Mida, era situata lungo la via regia che conduceva a Susa ed abbondava di ogni genere di viveri.
Nel tempio di Giove di questa città era in mostra un carro sul quale si diceva sarebbe stato portato in città il padre di Mida. A questo carro era connessa una staffa con molteplici nodi intricati. Inoltre un antico oracolo aveva vaticinato (căno, is, cĕcĭni, cantum, ĕre) che, colui il quale avesse sciolto i nodi, avrebbe conquistato (pŏtĭor, īris, ītus sum, īri) l’intera Asia. In tanti avevano tentato (cōnor, āris, ātus sum, āri) invano di sciogliere quei nodi. Anche Alessandro entrò (ingrĕdĭor, ĕris, gressus sum, grĕdi) in quel tempio, conobbe l’oracolo e nel suo animo si fece strada (incēdo, is, cessi, cessum, ĕre) il desiderio di sciogliere i nodi: egli decise che lui avrebbe sciolto i nodi. Ma avendo invano tentato (expĕrĭor, īris, expertus sum, īri) a lungo molte cose, estratta la spada, tagliò (sĕco, as, sĕcŭi, sectum, āre) i nodi ed annunciò che li aveva sciolti.