versione di latino: un colpo di stato fallito di giustino

Messaggioda student93 » 10 ago 2010, 8:52

Ciao! Avrei bisogno della traduzione della versione di latino di Giustino "un colpo di stato falllito".

Inzio: Princeps Carthaginiensium Hanno opes suas ad occupandam dominationemintendit regnumque invadere.....

Fine: aut d imtandum scelus aut ad mortem ulciscendam ex tam nefaria domo superesset.

Grazie tante in anticipo!!! :-D grazieate

student93

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Messaggioda giada » 10 ago 2010, 15:21

Princeps Carthaginiensium Anno opes suas ad occupandam dominationem intendit, regnumque invadere, interfecto senatu, conatus est. Cui sceleri solemnem nuptiarum diem filiae suae legit, ut religione sacrorum nefanda commenta sua tegerentur. Itaque plebi epublas in publicis porticibus, senatui in domo sua parat ut, poculis veneno infectis, secreto senatum et sine arbitris interficeret, obramque rem publicam facilius invaderet. Qua re magistratibus per servos prodita, scelus evitatum non vindicatum est. At ille, statua rursus caediumdie, cum denuo se proditum esse videret, timens iudicium, cum viginti milibus servorum armatis castellum quoddam occupat. Ibi, dum Afros regemque Maurorum concitat, capitur a militibus senatus, virgisque caesus, effosis oculis et manibus cruribusque fractis, in conspectu populi occiditur: corpus verberibus lacerum in cruce figitur. Filii quoque cognatique omnes, etiam innoxii, supplicio afficiuntur ne quis ad imitandum scelus vel ad mortem ulciscendam ex tam nefaria domo superesset.

Il principe dei Cartaginesi Annone indirizzò le sue risorse ad occupare il potere e tentò di attaccare il regno, una volta ucciso il senato. E per questa malvagia azione scelse il solenne giorno delle nozze di sua figlia, affinchè i suoi nefasti progetti fossero coperti dal culto della cerimonia sacra. Così predispose per il popolo un banchetto nei portici pubblici, e per il senato in casa sua, affinchè, dopo aver impregnato i bicchieri di veleno, uccidesse i senatori in segreto e senza testimoni, e potesse più facilmente occupare lo stato. E trasmesso ai magistrati questo fatto grazie a dei servi, il delitto evitato non fu punito. Ma quello, stabilito di nuovo il giorno della strage, vedendo di essere stato tradito una seconda volta, temendo una denuncia, occupò una fortezza con ventimila servi armati. Lì, mentre incitava gli Afri e il re dei Mauri, venne catturato dai soldati del senato, colpito con bastoni, e, toltigli gli occhi e spezzategli le mani e le gambe, venne ucciso al cospetto del popolo : il corpo, lacero per le ferite, venne affisso ad una croce. Anche i figli e tutti i parenti, anche se innocenti, vennero colpiti dal supplizio, affinchè nessuno di una famiglia tanto malvagia sopravvivesse per imitare i suoi delitti o per vendicarne la mor

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