da delete » 18 ott 2020, 15:13
[47] Dunque, l’amore del sapere, che aiutò a scoprire tutte queste cose e consolidò e istruì noi alle azioni e ci placò tra di noi e tra le sventure separò quelle per ignoranza e quelle sorte dalla necessità e insegnò a stare in guardie dalle une e invece a sopportare bene le altre, la nostra città ci fece conoscere,
[48] e i discorsi onorò, i quali tutti desiderano, invece invidiano coloro che se ne occupano, sapendo bene che per natura abbiamo solo questo di diverso da tutti gli esseri viventi e che essendo stati superiori in questo anche in tutte altre cose siamo diversi da questi, vedendo invece che riguardo le altre faccende il caso era così sconvolgente che spesso in questo anche i saggi falliscono e gli stolti hanno successo, invece i discorsi che sono belli e fatti con arte non sono un’ opera propria dei mediocri, ma sono un’opera propria di un’anima che pensa bene
[49] e coloro che sembrano essere sapienti e stolti differiscono tra loro moltissimo in questo, e invece coloro che sono allevati dal principio in modo libero non sono riconosciuti dal coraggio e dalla ricchezza e da tali beni, ma sono evidenti soprattutto dalle cose che vengono dette, e che questo è stato dimostrato segno molto credibile della cultura di ciascuno di noi, e che coloro che usano bene la parola non solo sono potenti nella loro città (in quelle di loro), ma sono anche amati presso gli altri.
[50] Invece la nostra città ha superato così gli altri uomini riguardo il pensare e il parlare che gli allievi di questa sono diventati maestri degli altri, e ha fatto in modo che il nome dei Greci non sembri essere di una stirpe, ma di un pensiero, e che fossero chiamati Greci coloro che fanno parte della nostra cultura piuttosto che quelli che sono parte della stessa stirpe.