da Lucius190405 » 10 apr 2023, 15:26
Così la penso; che uno fosse l’insegnamento tra tutte le cose, delle quali fosse stato degno l’uomo colto e colui che nello Stato volesse eccellere; che, coloro i quali lo avessero ricevuto, se erano vigorosi nello stesso parlare con ingegno e, non essendo la natura contraria, avessero dedicato se stessi nell’arte di pronunciare, avrebbero primeggiato nell’eloquenza. Perciò, Aristotele in persona, poiché vedeva fiorire Isocrate per la superiorità dei discepoli, Avendo lo stesso trasferito il focus delle sue discussioni dalle cause forensi e civili, a discorsi d’inutile eleganza, mutò velocemente quasi tutta la forma della sua disciplina e leggermente un verso del Filottete, e, mentre quello disse: "è turpe per se tacere mentre (parlano) i barbari, quello affermò “mentre viene tollerato che parli Isocrate; pertanto ornò e illustrò quell’intero precetto e congiunse la cognizione delle cose con l’esercizio dell’oratore. Invero , ciò non sfuggì al saggissimo re Filippo, che assunse quello come educatore per il figlio Alessandro, dal quale lo stesso apprendeva a parlare e ad applicare le nozioni.