da cimpalleppo » 11 gen 2011, 17:26
Le città stato, l’ unità spirituale dei greci e la democrazia
La Grecia dell’ età arcaica è divisa in moltissime città-stato, ognuna con una propria indipendenza ed una propria cultura, ogni cittadino, viene riconosciuto all’ interno della propria polis con un ruolo e dei diritti, mentre all’ esterno della propria città-stato viene riconosciuto come uno straniero privo di diritti, ovvero un barbaro, temrine che alla lettre significa: “coloro che dicono ba-ba” ovvero coloro che balbettano.
In contraddizzione con il particolarismo politico, i greci sentivano profondamente di appartenere ad una nazione che aveva in comunanza lingua, religione e cultura.
La democrazia è l’ esperienza più importante che i greci hanno lasciato alla cultura occidentale che come afferma tucidide, grande storico ateniese del V secolo a.C. tipo di governo che punta al bene di una cerchia più vasta.
Essa però richiedeva alcuni requisiti fondamentali come l’ “isonomia”, ovvero la legge doveva essere uguale davanti a tutti i cittadini senza badare al censo o alla nascita.