da Sammy93 » 1 feb 2011, 17:30
George Hegel
Nacque a Stoccarda nel 1770 e morì a Berlino nel 1831. Studiò all'università di Tubinga ed ebbe come compagno di studi Shelling. Fece il precettore per vivere a Berna ed a Francoforte. Poi insegnò all'università di Jena. Nel 1807 pubblicò il primo libro "la fenomenologia dello spirito". In esso, Hegel, descrive la successione di gradi attraverso i quali si eleva dallo stato di coscienza volgare a quello di coscienza filosofica perfetta, in cui riesce a capire la proria identità con l'assoluto. Nel 1818 si trasferisce definitivamente all'università di Berlino. Per Hegel la filosofia non è slancio morale (Fichte) o intuizione estetica (Shelling) ma pensiero logico, cioè conoscenza razionale e tutto ciò che è razionale è reale. L'assoluto o ragione non è statico ma divenire dialettico, cioè per sintesi di opposti; Hegel afferma così l'immanentismo che escluda ogni trascendenza. La ragione non è pura idealità e cioè che esiste di concreto, e poichè la realtà è divenire o processo continuo, essa non è che il progressivo attuarsi della ragione che raggiunge attraverso le varie differenze la sua più alta unità. La filosofia è quindi scienza dell'assoluto ossia procedimento razionale che segna il dispiegarsi dell'assoluto del mondo, essa è quindi processo logico corrispondente allo stesso strumento della realtà. Con la stessa dialettica come logica umana può spiegare i processi della realtà che sono: cogliere il legame logico dell'unità insita nel molteplice. Il processo dialettico Hegeliano corrisponde attraverso la tesi, antitesi e sintesi alla dialettica stessa della vita.
Il ciclo dell'assoluto ha inizio con il presondarsi della sostanza (logos o idea o tesi) che esteriorizzandosi creerebbe la natura (antitesi) per poi ritrovarsi come spirito ossia la più completa espressione (sintesi). Logos, natura, spirito sono i tre momenti dello sviluppo dell'idea. Si passa dalla filosofia della logica alla filosofia della natura per culminare nella filosofia dello spirito. Questo ritenere dialettico investe anche lo spirito soggettivo.