da sara09 » 17 mag 2011, 14:09
Titolo: Manzoni paesista. Come egli descrive luoghi e bellezze naturali nei Promessi Sposi.
Svolgimento:
si può osservare subito che la lunga descrizione iniziale del lago di como, importantissima perchè serve ad ambientare tutto il racconto, è alquanto prolissa e di sapore troppo geografico. ma le descrizioni dei luoghi e delle bellezze naturali nei promessi sposi sono generalmente ravvivate da una profonda e meditata poesia; esse non stanno mai per se stesse; non sono mai esibizioni di un'inutile arte o pezzi di bravura, perchè, infatti, consuonano sempre con l'animo dei personaggi e ne accompagnano le vicende. tra i tanti esempi che si potrebbero citare, si può ricordare la descrizione della notte lunare (cap.VIII), bellissima e suggestiva in poche parole; la descrizione dell'alba tanto aspettata da Renzo che fugge verso l'Adda nel cap.XVII ("il cielo prometteva una bella giornata:la luna, in un canto, pallida e senza raggio") l'altra descrizione del paesaggio alla fine del cap.XXI ("le montagne erano mezze velate di nebbia; il cielo piuttosto che nuvoloso"); e, infie, la sapiente descrizione del temporale che mette fine alla peste e accompagna Renzo nel ritorno al suo paese natale quando lascia il lazzaretto.
E' stato giustamente notato che il Manzoni ha il senso religioso del paesaggio:in fondo allo spettacolo naturale, maestoso e solenne, si potrebbe quasi sempre scoprire il senso di Dio. Si può aggiungere che, forse proprio a causa di questo senso religioso, il Manzoni si ferma spesso a discegnare, con la penna maestra, cieli stupendi, spesso temperati e offuscati nei toni. Il paesaggio è in genere melanconico, di una tristezza flebile e vaporosa, che ci fa pensare alla melanconia dei paesaggi virgiliani, che sono, del resto, anch'essi lombardi.