da kikkastella182 » 26 ott 2011, 13:04
Livio Andronico nasce a Taranto intorno al 280 a.C. e viene portato ancora bambino a Roma dove diventa schiavo della gens Livia. Da adulto viene affrancato per meriti intellettuali.
Viene incaricato dal Senato, durante la seconda guerra punica, di comporre un inno a Giunone Regina.
In tarda età si dedicò alla traduzione integrale in saturni dell'Odissea. Nella traduzione attua una romanizzazione del testo che si nota dalle scelte lessicali, metriche e sintattiche e dal fatto che cambia i nomi delle divinità greche con quelli di quelle latine. Inoltre utilizza forme arcaiche per fondare uno stile alto e solenne. Con questa opera compare il genere epico a Roma.
Nevio nasce intorno al 270 a.C. a Capua, in Campania. Di condizione plebea, partecipò alla prima guerra punica e poi visse a Roma facendo il poeta. Tramite i suoi personaggi afferma di volere la libertà di parola e si scontrò spesso con le grandi famiglie nobili al potere: gli Scipioni e i Metelli.
Fu per questo incarcerato e poi esiliato. Morì a Utica, vicino Cartagine.
La sua opera principale è il Bellum Poenicum, un poema epico che narra le vicende della I guerra punica, alla quale aveva partecipato. All'inizio era scritto sotto forma di carmen continuum, ovvero senza divisione in libri, ma poi fu diviso in 7 libri secondo l'uso alessandrino. Il poema ha un intento patriottico e celebrativo ma un'ampia parte è dedicata alle origini di Roma. Questa parte è chiamata archeologia e narra le vicende della caduta di Troia e dei viaggi di Enea. Inolte forse narrava anche delle origini di Cartagine e che l'inimicizia tra essa e Roma risalisse alla tragica conclusione della storia di Enea e Didone.
Il componimento è influenzato dalla cultura greca e alessandrina (brevitas) e presenta un linguaggio e uno stile arcaico e solenne.