I Romani assistevano a tre tipi di spettacoli differenti, il Teatro, lo Stadio e l'Anfiteatro. La popolazione era in aumento e aveva bisogno di assistere a spettacoli divertenti, magari anche meno intellettuali e più cruenti, ma ne aveva bisogno.
Per fare un paragone con i giorni nostri, è come se per centinaia di anni si trasmettesse Ballarò, Piazzapulita, Porta a Porta ecc... E dopo un forte incremento demografico, oltre alla trasmissione di questi programmi, si aggiungesse Il Grande Fratello o Amici, guardati oggi dal ceto medio-basso. Al contrario invece a Roma, agli spettacoli più cruenti assisteva il ceto più alto, e alle tragedie il ceto più basso.
Il modo di pensare dei romani cambia, il teatro è ritenuto troppo intellettuale per una popolazione che voleva mantenere il mos maiorum, così Augusto, per organizzare meglio la politica del consenso organizza il circolo di Mecenate, un circolo di letterati, in cui era molto partecipe Virgilio, che attribuisce a Roma origini divine, con l'Eneide
In questo periodo vengono chiuse, nel 30 a.C., le porte di Giano Bifronte, le quali erano aperte dalle guerre sannitiche. Questo era il miglior periodo per Roma, niente guerre, eserciti o violenza.

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