Riassunto Parini - Il giorno

Messaggioda sonia lunari » 12 nov 2012, 17:54

Riassunto su "il Giorno" di Parini tratto dal libro di letteratura di Baldi e Giusso.

IL GIORNO

I caratteri del poemetto: il Mattino e il Mezzogiorno
Il poema è in endecasillabi sciolti e mirava a rappresentare satiricamente l'aristocrazia del tempo. Il tema è ladescrizione della giornata di un giovin signore della nobiltà milanese e nel progetto originario esso si dovevadividere in 3 parti: il Mattino, il Mezzogiorno e la Sera, rimasta incompleta. Il Giorno rientra esteriormente nelgenere della poesia didascalica, dove il poeta afferma di voler insegnare al giovane come riempire le sue giornate, per cui l'impianto del poema più che narrativo è descrittivo. Nel Mattino il nobile viene colto nel momento in cui si corica all'alba, dopo una notte trascorsa a teatro o al tavoloda gioco, dopodiché si prepara per recarsi dalla sua dama. Uno dei motivi centrali è quello del “cicisbeismo”,secondo cui ogni donna aveva diritto ad un “cavalier servente” che l'accompagnasse in luogo del marito. E'dunque una sorta di legittimazione dell'adulterio. Nel Mezzogiorno il giovane viene seguito in visita alla dama, con tutte le loro effusioni, poi durante il pranzo,dove si hanno conversazioni su vari argomenti. Nel tardo pomeriggio la coppia si reca al “corso”, cioè dove siritrovava tutta la nobiltà cittadina.

Gli strumenti della satira.
L'impianto didascalico è più sensibile nella prima parte, mentre sfuma nella seconda, dove l'andamento è piùdescrittivo. Tutto il discorso del “precettore” è impostato in chiave ironica e si fonda sulla figura dell'antifrasi.Infatti il precettore finge di accettare il punto di vista del giovane ma in realtà la vera essenza di quel mondotraspare dall'ironica enfasi celebrativa. Così l'antifrasi ironica diviene lo strumento critico più corrosivo neiconfronti della società oziosa e inutile. La critica pariniana si avvale anche del tempo e dello spazio. Non vienescelta una giornata particolare, ma una giornata qualsiasi come tutte. Il tempo è vuoto dove si ripetono sempre lestesse cose, ed è la noia uno dei temi centrali. Lo spazio è ristretto, quasi sempre chiuso, l'unica apertura è la scenadel “corso”, ma anch'esso limitato poiché si svolge nelle carrozze. Così la ristrettezza del tempo dà un senso di unmondo morto.

La pluralità di piani.
Nella descrizione della giornata del giovin signore c'è una pluralità di piani, poiché alla nobiltà oziosa edeffeminata viene contrapposta quella rude del passato. Anche qui il precettore è ironico poiché finge di provareorrore per le barbarie, ma egli in realtà celebra la nobiltà guerriera. All'ozio vano dei nobili si contrappone la vitaoperosa e sana del contadino che si dedicano ad attività utili per la collettività umana. Parini, adottando il punto divista del giovin signore, fa sentire quindi l'urgere di un'altra realtà più seria e drammatica.

Le “favole”
L'inserzione dei 2 piani, la nobiltà del passato e le classi inferiori, ha l'effetto di rompere la continuità di unarappresentazione soffocante. A tal proposito abbiamo anche l'inserimento delle “favole”, brevi racconti mitologici,che servono a illustrare le origini di certi costumi sociali. Significativa è la favola di Amore e Imene, che spiega leorigini del cicisbeismo: Amore e Imene, figli di Venere, univano i corpi e le anime, ma in seguito ad una ribellionedi Amore, la madre Venere assegnò a loro compiti diversi: Imene, dio del matrimonio, regnò sulle anime durante ilgiorno, Amore invece regnò sui corpi durante la notte. Con questa favola si vuole spiegare come il matrimonio siasolo un atto esteriore, mentre l'amore è riservato all'adulterio. Allo stesso modo, anche la favola del Piacereillustra l'origine della diseguaglianza tra gli uomini.

L'ambiguità verso il mondo nobiliare
L'intento dell'opera non è quello di eliminare la nobiltà, ma è quello di educarla, così da legittimare la sua posizione privilegiata facendo fruttare le proprie terre e la prosperità comune. Parini, anche se crede nei principi egualitari, non vuole stravolgere le gerarchie sociali. L'ambiguità del poeta sta nella minuziosa descrizione degli oggetti come se fosse affascinato da quel mondo; ed è proprio questo edonismo in contrasto con l'impianto moralistico dell'opera che allo stesso tempo è fonte di fascino dell'opera.

Le scelte stilistiche.
Sempre per la dignità letteraria dell'opera, Parini utilizza un linguaggio eletto, prezioso, aulico e usa spessol'aggettivo in funzione esornativa, cioè che innalza l'oggetto a cui si accompagna. La preziosità del linguaggiofinisce per assumere un valore autonomo o per tradire il segreto compiacimento per quell'eleganza del mondonobiliare. Inoltre c'è l'ambiguità tra l'edonismo e il moralismo anche sul piano formale.

L'ultimo Parini: la delusione storica.
Parini era in accordo con la politica di Maria Teresa ma in disaccordo con la politica del suo successoreGiuseppe II, sia a causa dell'autoritarismo del sovrano, sia perché c'era un privilegiamento delle scienzeasservendo totalmente la letteratura a fini utilitaristici. Di conseguenza Parini si allontanò dalla militanza civile eciò è rispecchiato anche dal "Vespro", dalla "Notte" e dalle ultime odi.

Parini e il Neoclassicismo
Il poeta si avvicina sempre di più al Neoclassicismo, che è il ritorno alla compostezza dell'arte greca. Winckelmann, studioso tedesco dell'arte antica, riprendeva il fascino dell'arte greca e vedeva realizzato in essa il bello ideale, fatto di armonia delle forme. Parini, poiché insegnava lettere nell'Accademia, condivideva i gusti dei grandi artisti con cui era a contatto. Per l'avvicinamento di Parini al Neoclassicismo ci sono 2 interpretazioni: la prima, più attendibile, è che secondo Petronio tale avvicinamento è frutto della delusione del poeta per la politicadi Giuseppe II; la seconda è che secondo Bini è frutto di una maturazione interiore.

Il Vespro e la Notte.
Di entrambe le parti ci rimangono dei frammenti. Nel “Vespro” il precettore accompagna il giovin signore in visita ad un amico malato e ad un'amica che ha appena avuto una crisi di nervi. Nella “Notte”, invece, i due amanti si recano al ricevimento serale di un'anziana dama, e l'attenzione si sposta su quei personaggi che hanno sciocche manie per far scorrere il tempo, e successivamente su una coppia anziana di amanti che per riempire la noia della loro spenta relazione giocano a carte.

La sfiducia nelle istanze riformistiche.
Nel “Vespro” e nella “Notte”, la polemica anti nobiliare si sfuma, anche se non c'è un vero e proprio mutamento di indirizzo ideologico, quindi resta la sua ostilità verso la nobiltà e quindi anche l'impianto ironico; però non compaiono più quadri di forte denuncia sociale come quello dei passanti plebei travolti dalla carrozza del giovin signore o del servo ridotto sul lastrico per un calcio sferrato alla cagnetta della dama. La crudeltà rappresentativa e il dramma sociale lasciano luogo alla commedia mondana, alla satira di costume. Si introducono così note nuove come la malinconia e lo svanire della bellezza, e quindi lo spirito polemico cede ad un atteggiamento di penosa contemplazione, ma dall'altra parte il vagheggiamento affascinato del lusso e dell'eleganza si rafforza. Venendo a mancare una forte spinta politica, nel “Vespro” e nella “Notte” sembra scomparire anche la volontà pedagogica verso la nobiltà. Le schermaglie frivole trasmettono un senso di vuoto, di noia inesorabile e di morte per cui la vita nobiliare appare ormai un mondo svuotato al suo interno. Quindi anche se Parini è meno polemico, a causa di questo senso di vuoto la rappresentazione della vita nobiliare risulta più desolata e crudele che non nelle prime 2 parti.

Gli aspetti neoclassici.
Con questo accentuarsi del gusto neoclassico scompaiono così le arditezze linguistiche, gli usi di immagini checolpiscono i sensi e si accentua la ricerca di compostezza. E in questa direzione vanno le correzioni del poeta al“Mattino” e al “Mezzogiorno” protrattesi fino alla sua morte. La sintassi ricerca una maggiore fluidità e si avvertenel poeta la volontà di smorzare lo scontro tra il linguaggio classico e i vocaboli più realistici. Per cui le dueredazioni (Mattino e Mezzogiorno - Vespro e Notte) sono frutto di due fasi diverse della sua vita conatteggiamenti ideologici e di gusto differenti

sonia lunari

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Messaggioda giada » 13 nov 2012, 8:46

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