….abitiamo magnifica, che è degna della nostra famiglia, questo peristilio (cortile), queste colonne, queste statue, questi fiori – ogni giorno mi rallegrano. O Giulio quanto siamo fortunati ora! Quanto è l'amore degli dei verso di noi!
Giulio: è come dici tu Emilia, dieci anni prima abitavamo con i nostri genitori, noi stessi non eravamo ancora genitori e non avevamo una famiglia.Tu ed i tuoi genitori eravate poveri, abitavate in una casa angusta e non avevate alcuna tenuta e tuttavia io ti amavo....
Emilia: Perchè io ragazza molto povera ero amata da te, un ragazzo molto ricco?
Giulio dando di nuovo un bacio ad Emilia: “Tu eri amata da me” dice “perchè eri la più bella di tutte le ragazze romane, quasi tanto avvenente quanto Venere stessa!”.
Emilia: Forse sono meno bella oggi di quanto ero allora?
Giulio guardando (participio di intŭĕor ) attentamente il volto della moglie ”Certamente” dice sei una matrona tanto bella quanto lo eri da ragazza, Emilia mia, tutti elogiano la tua bellezza. Poi osservando davvero il suo aspetto: “Ma sei meno gracile di allora; a quel tempo infatti eri più gracile di questa statua di Venere.
Emilia esamina la statua di Venere il corpo della quale è più piccolo e più gracile di quello suo stesso/del suo stesso corpo.
Certamente oggi non sono così gracile – dice – ma perchè pensi che io sia diventata più grassa?
Giulio risponde ridendo “perchè ora mangi un cibo migliore di quello che mangiavi a quel tempo!
MARITVS ET VXOR