Un amico del popolo romano versione Sallustio

Messaggioda claudiadomenico » 19 gen 2010, 14:46

Versione : "Un amico del popolo romano" (Sallustio)
Inizio--->Bellum scripturus sum,quod...
Fine---> regi dono dedit.

Aiuto dmn interrogazione cn 2 versioni... Help!!

grazieate bye

claudiadomenico

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Messaggioda giada » 19 gen 2010, 15:17

Bellum scripturus sum, quod populus Romanus cum Iugurtha rege Numidarum gessit, primum quia magnum et atrox variaque victoria fuit, dein quia tunc primum superbiae nobilitatis obviam itum est; quae contentio divina et humana cuncta permiscuit eoque vecordiae processit, ut studiis civilibus bellum atque vastitas Italiae finem faceret. Sed prius quam huiusce modi rei initium expedio, pauca supra repetam, quo ad cognoscendum omnia illustria magis magisque in aperto sint. Bello Punico secundo, quo dux Carthaginiensium Hannibal post magnitudinem nominis Romani Italiae opes maxime attriuerat, Masinissa rex Numidarum in amicitiam receptus a P. Scipione, cui postea Africano cognomen ex virtute fuit, multa et praeclara rei militaris facinora fecerat. Ob quae victis Carthaginiensibus et capto Syphace, cuius in Africa magnum atque late imperium valuit, populus Romanus, quascumque urbis et agros manu ceperat, regi dono dedit.

Mi accingo a scrivere della guerra, che il popolo Romano sostenne contro Giugurta il re dei Numidi, innanzi tutto perchè fu di lunga durata e sanguinosa e di esito alterno, poi perchè allora per la prima volta ci si oppose alla superbia della nobiltà
Questo conflitto, che sconvolse leggi umane e divine, giunse a tale follia, che soltanto la guerra e la devastazione dell'Italia posero fine alle discordie civili. Ma prima di iniziare questa narrazione, mi rifarò un po' indietro, perché il complesso degli avvenimenti risulti più chiaro e comprensibile. Nella seconda guerra punica, in cui il comandante cartaginese Annibale aveva logorato più di ogni altro le forze italiche da quando si era imposta la grandezza del nome di Roma, il re di Numidia Massinissa, riconosciuto nostro alleato da quel Publio Scipione che fu poi detto l'Africano per il suo valore, si era distinto in molte e gloriose azioni di guerra. Perciò, quando furono vinti i Cartaginesi e fu fatto prigioniero Siface, signore in Africa di un vasto e potente impero, il popolo romano fece dono al re di tutte le città e le terre da lui conquistate.

Altra traduzione di utente per questo passo la trovate qua


giada

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