Dromos 1 pagina 521 numero 32
Κρίτων πρὸς Σωκράτην ἔλεγεν· «Αγγελίαν φέρω χαλεπὴν οὐ σοί, ὦ Σώκρατες, ἀλλὰ τοῖς φίλοις· τήμερον γάρ σε χρὴ ἀποθνῄσκειν». Θεὸν μὲν αὐτὸν οὐ βλέπομεν, τὰ δ᾽ ἔργα αὐτοῦ πανταχοῦ γιγνώσκομεν. ...
1. Critone a Socrate diceva: "Porto una notizia dolorosa non a te, o Socrate, ma agli amici;
oggi infatti devi morire (bisogna che tu muoia)."
2. Non vediamo Dio in persona, ma le sue opere le conosciamo in ogni modo.
3. Spetta a me (ἐμόν con inf: è mio proprio compito, spetta a me) esortarti, tuo è obbedire alle mie parole.
4. Chi non ascolti le nostre parole, non ci obbedisce.
5. Io invece vi dico: "Amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano."
6. Il dio ci salva nei pericoli.
7. Ciro considerava la pietà di quelli con lui un bene anche per sé stesso.
8. Gli Ateniesi sono molto pii, infatti hanno (dativo di possesso) un altare anche per il Pudore e la Fama, alle quali dispensano onori.
9. I Massageti mostravano il loro valore nella guerra contro Ciro.
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