Dromos 1 pagina 563 numero 7
Φοβοῦμαι μὴ σὺ ὀργίζῃ. Ὁ Αἰγεύς, ὁ τῶν Ἀθηναίων βασιλεύς, φοβούμενος μὴ Θησεὺς ἐπιβουλεύοι, ἔπεμπε αὐτὸν ἐπὶ τὸν Μαραθώνιον ταῦρον. Οἱ πολέμιοι, φοβούμενοι μὴ κυκλοῖντο ὑπὸ τῶν ἱππέων, παραχρῆμα ἀπεστρέφοντο...
1. Temo che tu ti arrabbi.
2. Egeo, il re degli Ateniesi, temendo che Teseo meditasse un complotto, lo mandava contro il toro di Maratona.
3. I nemici, temendo di essere circondati dai cavalieri, si voltavano immediatamente indietro.
4. C'era timore nella città che la peste uccidesse tutti i cittadini.
5. C'era il timore che l'esercito non arrivasse in tempo.
6. A causa del coraggio dei soldati, i nemici temono di non vincere la battaglia.
7. Farnabazo, temendo che l'esercito marciasse contro il suo comando, manda ad Anassibio, l'ammiraglio, per una richiesta di aiuto.
8. Dario e l'esercito con Dario rimasero in formazione di notte perché temevano che i soldati di Alessandro li attaccassero di notte.
9. Da allora in poi, tutti (noi) amici di Dione temiamo che qualcuno sia accusato e punito come complice del complotto contro Dione.
10. Le cose che riguardano l'anima procurano agli uomini molta incredulità, che, una volta separata dal corpo, non esista più da nessuna parte.
(By Vogue)
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