Dromos 2 pagina 137 numero 20
Ταῦτα ἂν τις εὐνοία θεῶν ἀναθεῗὴ. Προβαλὼν δὲ κῶλον δεξιὸν δι’ ὀμφαλοῦ καθῆκεν ἔγχος σφονδυλοις τ’ ἐνήρμοσεν. Λέγουσι δὲ οἱ ἐπίκυρίοι καὶ τάδε, ὡς Ἀλέξανδρος ὁ Φιλίππου τὸν θώρακα καὶ δόρυ ἀνέθηκεν τῷ Ἀσκληπιῷ· καὶ ἐς ἐμέ γε ἔτι ὁ θώραξ καὶ τοῦ δόρατος ἦν ἡ αἰχμή...
1. Qualcuno avrebbe consacrato queste cose al favore degli dèi.
2. Dopo aver spostato in avanti la gamba destra, fece passare l'asta attraverso l'ombelico e la conficcò nelle vertebre.
3. Gli abitanti del luogo raccontano anche questo, che Alessandro, figlio di Filippo, dedicò ad Asclepio la corazza e una lancia; e, per quanto mi riguarda, la corazza e la punta della lancia c'erano ancora.
4. Creso inviò queste cose a Delfi, e ad Amfiarao, avendo appreso il suo valore e la sua sofferenza, dedicò uno scudo tutto d'oro e similmente una lancia tutta dorata e rigida.
5. "Persiani, il re Dario vi vieta di proteggere Orete." E, avendo udito queste cose, essi misero da parte le lance per lui.
6. Dunque mi sembra che subito abbandonarono lance e archi, e che ciascuno avendo preso la frusta del cavallo, andò molto vicino a loro. Infatti fino a quando scoprirono che noi avevamo armi, quelli pensavano che eravamo simili a loro e somiglianti;
ma dopo che hanno saputo che noi avevamo fruste al posto di armi, avendo appreso che sono i nostri schiavi, e conoscendo ciò, non lo sopportano.
(By Vogue)
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