Il Nuovo Greco di Campanini 2 pagina 270 numero 19
Ἐὰν φαίνωμαι μετρίως βεβιωκὼς καὶ πολὺ παρὰ τὴν δόξαν καὶ παρὰ τοὺς λόγους τοὺς τῶν ἐχθρῶν, δέομαι ὑμῶν τούτους ἡγεῖσθαι χείρους εἶναι. Ὦ ἄνδρες δικασταί, εἴ τις τῶν ἐνθάδε μὴ τὰ ἄριστα λέγων πείθει ὑμᾶς, οὐχ ὑμεῖς ἐστε αἴτιοι, ἀλλ' ὁ ἐξαπατῶν ὑμᾶς. Εἰ ἀδικῶ, ἀξιῶ μηδεμιᾶς συγγνώμης τυγχάνειν. ...
1. Se io appaio che ho vissuto come si deve (moderatamente) e molto in contrasto ( παρὰ) alla fama e alle parole dei nemici, vi prego di ritenere che questi siano peggiori.
2. O giudici, se qualcuno di coloro che sono qua non vi persuade dicendo le cose migliori, non siete voi i colpevoli, ma colui che vi inganna.
3. Se commetto ingiustizia, ritengo di non ottenere alcuna clemenza.
4. Ma, o uomini, così bisogna fare, affinché ciascuno sia (ὅπως e futuro perché c'èl'idea di uno sforzo teso a un fine) in quale modo (τῐς, avv) sarà il più responsabile della vittoria per se stesso; infatti, questa (la vittoria), se gli dèi lo vogliono, ci restituirà sia patria, sia case, sia libertà sia l'onore, sia i figli che noi (dat possesso) abbiamo sia le mogli.
5. Se gli dèi lo vogliono, ora arriverà.
6. Quando Agisilauo morì, ordinò agli amici di non fare alcuna statua di lui: "Se infatti ho compiuto una bella azione, questo è il mio monumento; sennò, non ci saranno tutte le statue."
7. Un uomo povero che era malato e che era messo male, quando dichiarato senza speranza (ἀπελπίζω, aor pass)
dai medici, poiché non aveva nulla da dare loro, pregava gli dèi e prometteva (ὑπισχνέομαι) loro dicendo: "O dèi, splendidi e grandissimi, se mi concederete la salute, offrirò cento buoi in sacrificio."
(By Vogue)
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