Dromos 1 pagina 387 numero 32

1. Οἱ Σπαρτιᾶται ὑπ᾽ αὐλῶν ἐπῇσαν ἐπὶ τοὺς πολεμίους. 2. Διογένης ἐπανῄει ποτὲ ἀπὸ Ὀλυμπίων· πολίτης τις ᾔτει εἰ ὄχλος ἦν πολύς. «Πολὺς μὲν – ἔφη – ὁ ὄχλος, ὀλίγοι δ' ἄνθρωποι». ...

TESTO GRECO COMPLETO

1. Gli Spartani, furono/erano sopra ( ἐπῇσαν, ἔπειμι) i nemici al suono (ὑπό) degli auli.
2. Diogene tornava (ἐπανῄει.

imperf ἐπάνειμι) una volta dai giochi Olimpionici; un cittadino chiedeva se la folla era molta. "Molta – disse – è la folla, ma pochi [sono] gli uomini.
3. Demetra, con torce, di notte e di giorno, cercando la figlia, girava (περϊῄει εἶμι, imperf ind 3a sg) tutta la terra.
4. Un asino, indossando una pelle di leone, girava (περί εἶμι, imperf ind 3a sg) spaventando gli animali privi di parola.


5. Crisio, il sacerdote di Apollo, sentendo e temendo le minacce di Agamennone, se ne andava (ἀπῄει, ἄπειμι imperf 3a sg ) in silenzio.
6. Dopo il tempio di Apollo, a coloro che andavano (ἰοῦσι — εἶμι part pres dat plurale) verso il mercato, appariva il tempio di Demetra.


7. Noi saliamo (ἄνιμεν — ἄνειμι) coraggiosamente sull'acropoli, o soldati.
8. Mentre i nemici si avvicinavano (gen ass), i soldati avendo le armi/con le armi correvano verso le porte ed entravano (εἰσῇσαν imperf εἴσειμι) nelle mura.
(By Vogue)

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