Ego litteras Graecas senex didici et avidi arripui, quasi diuturnam

1. Io ho conosciuto da anziano la letteratura greca, e mi ci sono dedicato appassionatamente, come volendo appagare una sete che durava da lungo tempo.


2. Voi che riverite gli dei, che preservano e governano tutta la bellezza, serberete affettuosamente e santamente il mio ricordo.
3. Ho ricevuto una lettera da parte tua e da parte di Sesto. Nulla di più piacevole della lettera di Sesto, nulla di più amabile. Difatti la tua era una breve lettera, la precedente (ossia, di Sesto) densissima.
4. Due coorti erano circondate dal nemico, ma il console le liberò e portò in salvo con pochi squadroni di cavalieri.
5. Tutti quelli che provvedono allo Stato devono esserci cari, innanzitutto i comandanti, grazie ai consigli, al valore e ai rischi dei quali preserviamo la nostra salvezza e la dignità del comando.
6. In qualità di dittatore contro i Veienti fu inviato Furio Camillo, che dapprima li sconfisse sul campo di battaglia, subito dopo ne prese, assediandola per lungo tempo, anche la città, la più antica e la più opulenta d'Italia.


7. Tu sei ben fornito e provvisto di terreni, di edifici, argento, servitù, di ogni cosa.
8. I consoli P. Cornelio Rufino e M. Curio Dentato, che erano stati inviati contro i Sanniti, li abbatterono con smisurati combattimenti.
9. Bute, figlio di Teleonte, fu vinto dalla soavità delle Sirene e si tuffò in mare, ma Venere lo salvò.
10. I consoli M. Curio Dentato e Cornelio Lentulo furono mandati contro il re dell'Epiro Pirro. Curio lottò contro di lui, annientò esercito di lui, conquistò l'accampamento.
11. I Marsigliesi, che erano stati vinti nelle battaglie navali, si abbandonarono al potere di Cesare dopo un lungo assedio.


12. Per primo, Marcello resistette ad Annibale presso Nola e distrusse interamente il suo esercito in rotta.
13. Scipione, nipote di Scipione l'Africano, era considerato espertissimo dell'arte bellica. Perciò, attraverso di lui, dai consoli furono portate a termine con successo molte imprese.
14. In Spagna, al principio della primavera, Scipione parlò così: Voi, o soldati, sotto la guida e il comando di mio padre, primi fra tutti vi siete contrapposti ad Asdrubale che, dopo la disfatta di Canne, marciava verso le Alpi e l'Italia.

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