Il mio latino 2 pagina 121 numero 8
Aristander vates, cui maxima fides habebatur, ait ceterum periculum esse, ne Alexander rex vulnus acciperet. Posteaquam nonnulli principes ex ea civitate ad Caesarem venerunt, Indutiomarus, veritus ne ab omnibus desereretur, legatos ad Caesarem mittit. ...
1. L'indovino Aristandro, per il quale si aveva la massima fiducia, disse che del resto c'era il pericolo che il re Alessandro ricevesse un colpo/una ferita.
2. Dopo che da quella popolazione alcuni capi si recarono presso Cesare, Induziomaro, temendo di essere abbandonato da tutti, mandò (presente storico) dei portavoce a Cesare.
3. Temo che tutte le mie vecchie malefatte siano state scoperte.
4. Ti vedo addossarti tutte le fatiche: temo che tu non le sostenga con forza.
5. Non temo che qualcuno osi dire che la questura di alcuno in Sicilia fu più illustre della mia.
6. Nutrite da molti anni inimicizie dure e terribili per voi stessi; e c'è il pericolo che da questo giorno quelle diventino per noi e per lo Stato più dure che per voi.
7. Temo che tu possa sostituire la tua attuale occasione.<
br />8. Avrò (mihi dativo di possesso) un combattimento con Crazia, che temo di non poter vincere.
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