Antidosi 256

Μετὰ τούτου καὶ περὶ τῶν ἀμφισβητησίμων ἀγωνιζόμεθα καὶ περὶ τῶν ἀγνοουμένων σκοπούμεθα· ταῖς γὰρ πίστεσιν, αἷς τοὺς ἄλλους λέγοντες πείθομεν, ταῖς αὐταῖς ταύταις βουλευόμενοι χρώμεθα, καὶ ῥητορικοὺς μὲν καλοῦμεν τοὺς ἐν τῷ πλήθει λέγειν δυναμένους, εὐβούλους δὲ νομίζομεν, οἵτινες ἂν αὐτοὶ πρὸς αὑτοὺς ἄριστα περὶ τῶν πραγμάτων διαλεχθῶσιν.

Con queste [con le parole] noi discutiamo sulle cose controverse e riflettiamo sulle cose che non conosciamo.

Infatti con queste argomentazioni, con le quali parlando noi cerchiamo di convincere gli altri sono le stesse che noi usiamo (χράομαι)

prendendo decisioni (βουλεύω); e così chiamiamo oratori quelli che sono capaci di parlare davanti alla folla e riteniamo buoni consiglieri quanti discutano sulle faccende importanti (πρᾶγμα -ατος, τό) nel modo migliore per loro stessi.


(Traduzione letterale di Anna Maria Di Leo che concede il diritto alla pubblicazione solo ed esclusivamente sul sito skuolasprint.it)

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