Encomio di Elena 16 (Isocrate)

τὴν μὲν οὖν ἀρχὴν τοῦ λόγου ποιήσομαι τὴν ἀρχὴν τοῦ γένους αὐτῆς. πλείστων γὰρ ἡμιθέων ὑπὸ Διὸς γεννηθέντων μόνης ταύτης γυναικὸς πατὴρ ἠξίωσε κληθῆναι. σπουδάσας δὲ μάλιστα περί τε τὸν ἐξ Ἀλκμήνης καὶ τοὺς ἐκ Λήδας, τοσούτῳ μᾶλλον Ἑλένην Ἡρακλέους προὐτίμησεν ὥστε τῷ μὲν ἰσχὺν ἔδωκεν, ἣ βίᾳ τῶν ἄλλων κρατεῖν δύναται, τῇ δὲ κάλλος ἀπένειμεν, ὃ καὶ τῆς ῥώμης αὐτῆς ἄρχειν πέφυκεν

Farò dunque come inizio del discorso l'inizio della sua stirpe. Infatti se da Zeus furono generati (γεννάω partic.

aoristo) moltissimi semidei, solo da questa donna ritenne giusto ( aor. ἀξιόω) di essere chiamato padre. Pur essendo affezionato più di tutti al figlio di Alcmena e ai figli di Leda, tanto preferì Elena ad Eracle, che a questo diede la forza che con la violenza può dominare sugli altri, mentre a lei assegnò la bellezza che per natura è propensa a imporsi sulla forza stessa.

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