Tra esilio e migrazioni
Τίνας γὰρ ἂν ἡμῶν εὕροιτε δυστυχεστέρους, οἵτινες καὶ πόλεως καὶ χώρας καὶ χρημάτων ἐν μιᾷ στερηθέντες ἡμέρᾳ, πάντων τῶν ἀναγκαίων ὁμοίως...
Chi di noi potreste trovare più sfortunati, noi che in un solo giorno siamo stati privati di città, patria e ricchezze, e siamo diventati vagabondi e mendicanti, ugualmente bisognosi di tutto il necessario, incerti su dove volgerci e disgustati da ogni dimora?
infatti, la vita in comune è andata perduta e ogni famiglia è costretta a provvedere a se stessa come può. E non solo questo, ma anche i santuari degli dei sono stati spogliati e le loro offerte sacre saccheggiate, così che i nemici, dopo aver trionfato sui vivi, insultano anche i morti. In tali sventure, che cosa ci resta se non la speranza di un cambiamento e il desiderio di vedere un giorno la fine di queste sofferenze? (by Starinthesky)Copyright skuolasprint.it 2020-2025 © Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale.
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