Il canto delle cicale di Matsuo Basho

Questa poesia giapponese, o haiku è un ritratto vibrante della natura che cattura l'essenza della calma e della vitalità racchiusa nel canto delle cicale.
In questo breve componimento, Basho trasforma un fenomeno naturalistico apparentemente semplice in una poesia profonda, riflettendo sulla connessione tra la natura, la quiete e la forza vitale.
La chiave per comprendere questo haiku consiste nella sua capacità di cogliere l'essenza dell'armonia tra la natura e la sua forza interiore. La "calma immensa" che Basho evoca non è solo una tranquillità esteriore, ma una profondità che penetra come un filo d'erba tenace nella roccia.

La scelta delle parole suggerisce che questa calma è intrinseca alla natura, radicata come la roccia, immutabile e pervasiva. Il canto delle cicale emerge come il veicolo di questa calma immensa. La parola "penetra" suggerisce una forza inarrestabile, indicando che il suono delle cicale non è solo udito, ma penetra nel cuore e nell'anima come una melodia intramontabile.

La cicala diventa così un simbolo della vitalità e della forza ciclica della natura, che persiste nonostante le stagioni e le sfide. Il fatto che Basho colleghi il canto delle cicale alla roccia è significativo. La roccia è spesso associata alla stabilità e all'immobilità, ma in questo contesto diventa un mezzo attraverso il quale la calma si manifesta.

La natura, nelle sue manifestazioni apparentemente statiche, è in realtà viva e in costante movimento, rappresentata dal costante canto delle cicale. L'haiku di Basho invita a riflettere sulla presenza costante della calma nella natura, persino nelle situazioni apparentemente immutabili come la roccia. È un invito a percepire la vitalità nascosta che permea ogni aspetto della natura, anche in mezzo alla sua apparente impenetrabilità.

Questa poesia di Matsuo Basho è un piccolo capolavoro che ci invita a contemplare la profonda calma e la vitalità insita nella natura. Attraverso la sua maestria nell'uso delle parole e nella sintesi poetica, Basho ci offre uno sguardo delicato sulla bellezza eterna e inesauribile che si trova nel canto delle cicale e nell'intreccio tra quiete e vitalità nella natura.  
(by Starinthesky)

Il canto delle cicale

Calma immensa
Che penetra nella roccia,
il canto delle cicale.
(Matsuo Basho)

Matsuo Basho è stato un famoso poeta giapponese del periodo Edo, nato nel 1644 e morto nel 1694. Egli è riconosciuto come uno dei più grandi maestri della forma poetica tradizionale giapponese chiamata haiku. Basho è noto per aver sviluppato e perfezionato lo stile degli haiku, brevi componimenti poetici caratterizzati da una struttura di 17 sillabe divise in tre linee (5-7-5).

I suoi haiku sono celebri per la loro capacità di catturare la bellezza e la brevità della natura, spesso riflettendo l'effimero e il transitorio. Il poeta ha viaggiato ampiamente per il Giappone, trascorrendo del tempo in luoghi come Kyoto e la regione di Oku. I suoi viaggi e le sue esperienze con la natura hanno influenzato profondamente la sua poesia, che spesso contiene riferimenti alla vita quotidiana, ai paesaggi naturali e alle emozioni umane.

Tra le sue opere più famose si trova "Oku no Hosomichi", o "I sentieri del nord profondo", un diario di viaggio in forma di poesia e prosa che documenta il suo pellegrinaggio attraverso le regioni settentrionali del Giappone. Quest'opera è considerata un capolavoro della letteratura giapponese e ha contribuito a consolidare la reputazione di Basho come uno dei più grandi poeti del suo tempo.
(by Starinthesky)

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