Le infinitive
L'infinitiva latina è una subordinata implicita, perché il verbo è sempre all'infinito. E' quindi l'espressione della funzione verbale dell'infinito latino. Corrisponde alle oggettive e soggettive italiane (introdotte da «che» o «di») e a volte ha funzione «dichiarativa», quando spiega un termine della reggente.
Consigliamo la visione del video in questa pagina per maggiori chiarimenti, comunque in breve,
Per capire se siamo in presenza di una proposizione soggettiva o oggettiva basta guardare il verbo della principale:
* Siamo in presenza di una proposizione oggettiva se troviamo:
- verba dicendi e declarandi come dico, adfirmo, nego, declaro, demonstro, significo, scribo, respondeo, fateor, confiteor, promitto, iuro, persuadeo, narro, trado, fero, nuntio, ecc. ;
- verba sentiendi come credo, puto, cogito, opinor, sentio, animadverto, audio, video, accipio, comperio, intellego, scio, nescio, ignoro, cognosco, memini, recordor, obliviscor, spero, despero, fido, confido, ecc. ;
- verba voluntatis come volo, nolo, malo, iubeo, prohibeo, veto
* Siamo in presenza di una proposizione soggettiva se troviamo
- verbi impersonali come oportet, opus est, necesse est, decet, dedecet, iuvat, interest, licet, libet, placet, paenitet, ecc.
CONTEMPORANEITA', ANTERIORITA' E POSTERIORITA'
Per capire se siamo in presenza di azione contemporanea, anteriore e posteriore basta vedere il verbo della preposizione che segue alla reggente:
Si usa l'Infinito:
- presente, se esprime azione contemporanea alla reggente perfetto,
- se esprime azione anteriore alla reggente futuro,
- se esprime azione posteriore alla reggente