La ricchezza del saggio
Simonides scribebat mira carmina atque arte sua multas divitias colligebat. Paupertatem sic vincebat magna peritia carminum. ... Simonides autem salvus ad oram pervenit.
Simonide scriveva poesie straordinarie e con la sua arte otteneva grandi ricchezze. Vinceva così la povertà con la grande maestria dei (suoi) carmi.
Visitava molte città dell'Asia e con i suoi carmi cantava la lode dei vincitori. Chiedeva e riceveva un grande compenso per i suoi servizi dai re e dai tiranni. Dopo tanto tempo e molti viaggi desiderava far ritorno in patria con una nave. Prende i suoi beni e da Creta si imbarca per l'isola di Cea, la sua patria.
Ma in mare, a causa di una violenta tempesta e dell'antichità dell'imbarcazione, la nave affonda. Tutti i passeggeri, preoccupati per il naufragio, prendono i cinturoni e gli oggetti preziosi e abbandonano la nave. Un uomo curioso dice al poeta:
«Simonide, perché non prendi i tuoi beni?». Allora il poeta risponde all'uomo con grande calma: «Tutti i miei beni sono nel mio animo». Dopo il naufragio molti in mare sono appesantiti dal grande carico e muoiono, mentre Simonide arriva sano e salvo a riva.