L'amicizia tra Lelio e Scipione

Sed quoniam res humanae fragiles caducaeque sunt, semper amici anquirendi sunt, quos diligamus ...

Poiché le circostanze umane sono fragili ed effimere, dobbiamo sempre cercarci degli amici, che ci amino e dai quali siamo amati;

infatti, raccolto l'affetto e la benevolenza, ogni gioia è raccolta dalla vita. Per me Scipione, sebbene mi sia stato portato via all'improvviso,  tuttavia vive  e per sempre vivrà; infatti di quell'uomo ho amato il valore, che non è [mai]venuto meno; e nemmeno quella virtù, che è presente davanti ai miei soli occhi e che ho avuto sempre tra le mani, [sempre vivrà] ma sarà famosa e memorabile anche per i posteri.

Nessuno, che non ritenga che debba mettersi davanti il ricordo o l'immagine di quello, proporrà mai cose più grandi nell'animo o nella speranza. Quanto a me, di tutte le cose, che la sorte o la fortuna mi ha concesso, non ho nulla da poter paragonare all'amicizia di Scipione. Durante questa [amicizia] con me ci fu l'accordo sullo lo Stato, durante questa, il consiglio di affari privati, nella stessa una tranquillità piena di diletto.

Non  l'ho mai offeso nemmeno nella più piccola cosa, io stesso non ho mai ascoltato da lui nulla che mi dispiacesse; la casa era la stessa lo stesso [era] il modo di vivere, e inoltre erano comuni non solo la vita militare, ma anche i viaggi e le villeggiature.

Qui trovi L'amicizia tra Lelio e Scipione del libro Verba Nostra (diversa)

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