La frode degli Allobrogi - A scuola di latino

Erant apud Caesarem in equitum numero...«Ex mea amicitia omnia expectate et ex praeteritis vestris officiis reliqua sperate». At illi discedere a Caesare et novam temptare fortunam novasque amicitias invenire constituerunt: nam ad Pompeium venerunt.

Vicino a Cesare, nel corpo dei cavalieri, c'erano due fratelli Allobrogi, Rucillo ed Eco, figli di Abducillo: costui per molti anni aveva mantenuto il potere nel popolo, (essi erano) uomini di straordinario valore e della loro opera, eccellente e fortissima, Cesare si era servito in tutte le guerre Galliche.

A costoro, in patria, per queste ragioni aveva affidato cariche molto importanti e aveva dato in Gallia terreni, tolti ai nemici, e grandi premi in denaro e li aveva resi ricchi da poveri.

Costoro per il valore erano nel rispetto non solo presso Cesare, ma erano considerati cari anche presso l'esercito; ma, confidando nell'amicizia di Cesare, disdegnavano i loro e si appropriavano degli stipendi dei cavalieri e portavano a casa tutto il bottino. Tutti quelli si rivolsero Cesare e si lamentarono apertamente dei loro oltraggi. Cesare li punì in segreto ma aggiunse:

"Dalla mia amicizia attendetevi ogni cosa e sperate le restanti dai vostri passati servizi". Ma quelli decisero di allontanarsi da Cesare e, tentare una nuova sorte e decisero di trovare nuove amicizie: infatti passarono dalla parte (di) Pompeo (passarono a Pompeo). (by Vogue)

Versione tratta da Cesare

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