C. Plinius Septicio Claro suo salutem dicit, Heus tu promittis te ad cenam apud me venturum esse ...
C. Plinio saluta il suo Setticio Claro. Ehi tu! Prometti che verrai a cena da me, e non vieni?
Ecco la sentenza: ti ordino di pagare le spese, e non sarà un prezzo modico. Erano stati preparati lattuga, lumache, uova, olive, barbabietole, zucche e altre mille (cose) non meno squisite.
Dopo averti atteso a lungo, alla fine ho capito che tu ormai non saresti venuto. Ma tu a me hai preferito, presso non so chi, ostriche, frutti di mare, ballerine di Cadice. Me la pagherai, non dico come. Ti sei comportato male:
quanto avremmo scherzato, avremmo riso! Puoi cenare più sontuosamente da molti, (ma) da nessuna parte più felicemente e più alla buona che da me. Stammi bene.