Viatoribus qui Beroeam relinquunt et Edessam petunt vicina est ...

Per i viaggiatori che lasciano Berea, e si dirigono ad Edessa, vicino alla strada pubblica si trova un luogo deserto, attraverso il quale i Saraceni, a causa delle dimore non fisse, corrono continuamente di qua e di là. L'insicurezza aveva radunato in quei luoghi una moltitudine di viaggiatori, infatti, mediante il reciproco aiuto, allontanavano il pericolo che incombeva sempre. Con me c'erano uomini, donne, anziani, giovani e bambini.

Ed ecco improvvisamente irrompono i cavalieri Saraceni, guidatori dei cavalli e dei cammelli, i quali, con le teste chiomate, e con il corpo seminudo, portavano mantelli e calzari larghi: dalle loro braccia pendevano le faretre, e recavano bastoni lunghi; infatti, non erano venuti per la battaglia, ma per il bottino. Ci rapiscono, ci trascinano in luoghi diversi.

Ci guidano, anzi ci trascinano sui cammelli, temiamo continuamente la caduta, e, attraverso il vasto deserto, stiamo appesi piuttosto che seduti: i cammelli, infatti, ci rendono angosciati, abbiamo come cibo carni semicrude e come bevanda il latte dei cammelli.

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