La sconfitta presso l'Allia

La sconfitta presso l'Allia
versione latino da Livio traduzione libri: Littera, ae 1B pag. 249 n° 5 e libro Ad vertendi itinera

Camillum, quamquam multas res optime gesserat et Veientes vicerat, a Romanis in exsilium expulsus erat....

Camillo, anche se aveva combattuto molte volte nel migliore dei modi e aveva vinto i Veienti, era stato mandato dai Romani.

Mentre si allontanava da Roma così quello pregava gli dei: "I miei concittadini mi hanno esiliato, nonostante (fossi) innocente: o dei, fate in modo che mi rimpiangano come prima!" E così partì: la partenza di Camillo fu infatti una grande rovina ai Romani.

Tremila Galli, inoltre, assediavano Chiusi, una città dell'Etruria. Gli abitanti di Chiusi avevano domandato l’aiuto dei Romani; perciò dai Romani furono inviati tre ambasciatori dai Galli, uno dei quali tradì la fiducia: infatti avanzò in mezzo allo schieramento ed uccise il capo dei Galli.

I Galli, inquietati per questo, vennero a Roma e sbaragliarono l'esercito dei Romani presso il fiume Allia. Quel giorno fu annoverto tra i giorni nefasti: perciò rimase sempre a Roma il ricordo di ciò.

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