ASSEDIO - versione latino Aulo Irzio AGITE n 197 pag 219
ASSEDIO Versione di latino di AULO IRZIO
LIBRO Agite versione numero 197 pagina 210
Testo latino Inizio: Quo malo perterriti oppidani cupas sebo pice, ... Fine: virtus esset eius telis hostium flammaeque se offerebat
Spaventati da questa disgrazia, gli abitanti riempiono le botti di sego, di pece e di assicelle; li fanno rotolare nelle macchine da guerra mentre bruciano e, nello stesso tempo, combattono aspramente, per distogliere i romani dallo spegnere l'incendio con il pericolo della battaglia.
Velocemente molto fuoco si eleva nelle stesse macchine. Infatti davano fuoco a ciò che li faceva indugiare, (qualunque cosa fosse stata fatta rotolare a precipizio), trattenuta dalle vinee e dal terrapieno.
Al contrario i nostri soldati, sebbene fossero incalzati ad un tipo pericoloso di battaglia e su un terreno accidentato, tuttavia sostenevano tutto con animo molto saldo. Infatti la battaglia si svolgeva sia in un luogo elevato sia sotto gli occhi del nostro esercito e si elevavano alte grida da entrambe le parti.
Così, per quanto un uomo potesse essere di valore, affinché la sua virtù fosse più famosa e più provata, si esponeva ai dardi dei nemici e alle fiamme.