Olim rusticus quidam in urbem ivit, quia amicos ad cenam invitaverat et dapes ...
Un giorno un tale, campagnolo, si recò a Roma, poiché aveva invitato degli amici a cena e voleva mettere in tavola vivande sufficientemente abbondanti.
A Roma, egli entrò in una bottega, dalle pareti della quale pendevano pecore, e maiali e buoi. Lì si avvicinò al bottegaio e comprò un prosciutto di bue. Quindi voleva sapere in che modo viene cotta quella carne. Egli scrisse diligentemente su un foglio le indicazioni che il bottegaio illustrò.
Poi nascose il foglio in una tasca del mantello, uscì dalla bottega e, reggendo la carne con la mano, cominciò ad avanzare sulla strada. Mentre egli ritornava, un cane, attratto dall'odore della carne, gli andò incontro, all'improvviso (gli) strappò la carne dalla mano, e rapidamente scomparve dalla vista di lui. A quel punto lo sciocco, con una grande risata, tirò fuori il foglio dalla tasca e disse a quello:
Di certo questo (furto) non ti gioverà per niente: infatti tu hai la carne, ma, dato che non conosci la maniera di cuocerla, non la potrai cuocere!