Perditae luxuriae Athenis adulescens Polemo, cum e convivio non post occasum ...

Ad Atene, Polemone, un giovane di irrimediabile dissolutezza, dopo che si era alzato da un banchetto, non dopo il tramonto del sole, bensì dopo il suo sorgere, ritornava a casa.

Dopo che ebbe visto la porta spalancata del filosofo Senocrate, stordito dal vino, cosparso di unguenti, con una corona sulla testa e avvolto in un abito trasparente, entrò nella scuola di quello, piena di una folla di uomini eruditi.

Non soddisfatto di un'entrata tanto inappropriata, per giunta si sedé, al fine di irridere le parole e gli insegnamenti del filosofo con le azioni sfrontate dovute all'ubriachezza. Mentre tutti si indignavano, Senocrate mantenne il volto sulla medesima espressione e cominciò a parlare dell'umiltà e della moderazione. Costretto a rinsavire dalla serietà di questo discorso, Polemone dapprima gettò via la corona tolta dalla testa, poco dopo riportò il braccio sotto al mantello, poi mise da parte la sua ilarità e alla fine si spogliò di tutta la sua dissolutezza e, guarito grazie alla medicina di un unico discorso, da riprovevole crapulone divenne filosofo.

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