Rheae Silvia geminos filios gignit. Amulius ferus ...
Rea Silvia partorisce (due) figli gemelli. Amulio, il crudele zio di Rea, occupa il trono, ed abbandona i due fanciulli sulla riva del fiume.
Ma gli dèi risparmiano i gemelli sventurati: infatti, dapprima una lupa nutre i fanciulli, poi Faustolo, il bovàro reale, li trova e li alleva nella propria piccola capanna. Dopo molti anni, Romolo e Remo uccidono Amulio e restituiscono il potere al nonno. Successivamente fondano una città sul Palatino, ma hanno un litigio riguardo al potere, e Romolo uccide Remo. Poi chiama la nuova città "Roma". I primi abitanti di Roma si radunano dai luoghi vicini, abitano in piccole capanne, pascolano agnelle e capre nei campi e nei boschi, coltivano i campi.
Essi non hanno né oro, né argento, né ricchezza, ma conducono una vita onesta e morigerata.
Ma i Romani non hanno le donne. Allora Romolo decide di rapire le fanciulle dei Sabini, un popolo limitrofo. A causa dell'offesa, i Sabini dichiarano guerra ai Romani, ma le donne placano il litigio, e rimangono con piacere a Roma; e così i Romani formano un unico popolo con i Sabini.